Torino. Appendino all’attacco: “Subito dimissioni di Profumo”

Torino. Appendino all’attacco:  “Subito dimissioni di Profumo”

Il neo sindaco di Torino del M5s, Chiara Appendino.

Il neo sindaco di Torino del M5s, Chiara Appendino, ha tenuto il suo primo intervento pubblico in Comune dopo le elezioni.

Appendino: “Verificheremo la situazione delle partecipate”

E ha subito attaccato il presidente della Compagnia di San Paolo, prima azionista di Intesa San Paolo, con una quota di circa il 9 per cento, Francesco Profumo, dopo che quest’ultimo ha fatto approvare dalla Fondazione un provvedimento che crea un tesoretto da 400mila euro riservato all’aumento degli stipendi dei vertici della compagnia. Secondo il neo sindaco, Profumo si dovrebbe dimettere, e ha dichiarato: “Chi ha fatto certe scelte che ho contrastato, come aumentare gli stipendi, deve fare un passo indietro”.

Chiara Appendino.

Sottolineando di volersi ispirare ai criteri di trasparenza, partecipazione e meritocrazia per quanto riguarda le nomine Appendino ha dichiarato: “Verificheremo la situazione delle partecipate”. Il neosindaco ha ribadito di non aver condiviso la scelta della precedente giunta di aver nominato alcuni vertici negli ultimi giorni prima della campagna elettorale (Francesco Profumo alla Compagnia di San Paolo e Paolo Peveraro alla presidenza dell’Iren) e ha riaffermato la necessità di “inserire il semestre bianco”, ovvero un periodo nel quale non potranno essere effettuate le nomine.

Stipendi più bassi per le posizioni apicali

La nomina di Profumo, fatta a maggio a ridosso delle elezioni, non mancò di scatenare la polemica. Già allora Appendino commentò: “In un momento difficile come questo chi può dovrebbe avere la consapevolezza e la responsabilità di fare tagli a partire da se stessi. Noi abbiamo sempre tenuto la linea di abbassare gli stipendi di chi occupa posizioni apicali”.

Il presidente della Compagnia di San Paolo, Francesco Profumo.

In una nota, però, l’ente ha precisato che “nel suo statuto, solo 4 dei 17 componenti del consiglio generale vengono indicati da istituzioni politiche elettive. In particolare il Comune di Torino indica due consiglieri: tradizionalmente, ma senza alcun riferimento allo statuto, il presidente della Compagnia è stato scelto tra i consiglieri designati dal Comune di Torino”. È stato così per Profumo, ma non per il suo predecessore Luca Remmert che era stato designato della Camera di Commercio di Torino e subentrato come presidente quando Chiamparino si è candidato come presidente della Regione. La nota ha proseguito: “Ridurre il processo di nomina dei vertici a una mera questione di indicazioni politiche e di applicazione dello spoil system rappresenta un punto di vista non rispondente alla realtà delle regole e dei comportamenti”.

La Compagnia ha respinto le accuse di un aumento degli stipendi

L’ex sindaco di Torino, Piero Fassino.

La Compagnia ha anche respinto le accuse su un aumento degli stipendi per presidente e consiglieri: “L’ipotesi di accantonamento di 400mila euro nel budget della Compagnia è stata formulata per promuovere l’attivazione di organi tecnici quali comitati scientifici, formati da esperti (e previsti dallo Statuto), per contribuire alla definizione delle linee programmatiche del prossimo quadriennio: adempimento, questo, legislativo e statutario. E’ quindi falso affermare che tale importo sia destinato ad aumentare gli emolumenti del presidente e dei consiglieri peraltro caratterizzati da un livello estremamente contenuto rispetto alle altre fondazioni”.

L’ex sindaco di Torino, Piero Fassino ha difeso la nomina di Profumo e ha detto no “alle liste di proscrizione” per dirigenti e funzionari sgraditi. “Questa città non merita di vedere compromesso ciò che ha costruito”. E a proposito di meritocrazia ha domandato: “Appendino vuole forse sostenere che Francesco Profumo non ha i titoli per fare il presidente della Compagnia di San Paolo?”.

 

 

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