Dopo lo scandalo Vatileaks2 l’attenzione si sposta sullo Ior, l’Istituto per le opere di religione (in pratica la Banca Vaticana).
Fino al 2011 lo Ior ha svolto attività di banca
Secondo le accuse di Bankitalia e magistratura italiana i conti cifrati dello Ior, appartenenti a non ecclesiastici, sarebbero stati utilizzati in alcuni casi per compiere illeciti. La procura di Roma ha accertato che fino al 2011, lo Ior ha svolto attività di banca, agendo attraverso conti aperti in 11 istituti di credito, fino a quando Bankitalia ha imposto agli istituti di credito di considerarlo alla stregua di una banca extracomunitaria (2011). Dopo l’imposizione di Bankitalia, lo Ior trasferì gran parte delle proprie attività finanziarie in Germania. Gli investigatori finanziari del Vaticano, in seguito ad un rapporto dell’Autorità di informazione finanziaria, hanno indagato Gianpietro Nattino, presidente di Banca Finnat Euramerica SpA, (che attraverso InvestiRE Sgr gestisce anche il fondo immobiliare dell’Inpg l’istituto di previdenza dei giornalisti italiani), per operazioni di compravendita titoli e transazioni, chiedendo la collaborazione di Italia e Svizzera. Le indagini avrebbero messo in luce un “portfolio” di Gianpietro Nattino, il cui contenuto “oltre 2 milioni di euro” sarebbe stato trasferito in Svizzera poco prima che in Vaticano fossero introdotte le nuove leggi contro il riciclaggio. Per il riciclaggio di denaro sarebbe stata utilizzata l’Apsa, l’Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica che gestisce finanze ed immobili d’Oltretevere. Il sospetto, però, è che l’Apsa sia stata utilizzata da persone estranee al Vaticano, con eventuale complicità di personale Apsa, in violazione dei propri regolamenti. Nattino si è difeso dalle accuse dichiarando: “Ribadisco di aver sempre operato nel pieno rispetto delle normative in vigore, con la massima trasparenza e correttezza. Sono ovviamente a disposizione delle Autorità competenti per fornire ogni chiarimento”.