Omicidio stradale. La legge è già in vigore

Omicidio stradale. La legge è già in vigore

La nuova legge sull’omicidio stradale, la n.41 del 23 marzo 2016, è stata pubblicata giovedì in serata sulla Gazzetta Ufficiale e ha introdotto il reato di omicidio stradale. Firmata il 23 marzo dal presidente Sergio Mattarella, è stata approvata definitivamente il 2 marzo scorso dal Senato, con la fiducia.

La sanzione penale sale guidando in stato di ebrezza

Con le nuove misure l’omicidio stradale è diventato un reato a sè, graduato su tre varianti. Resta la pena già prevista oggi (da 2 a 7 anni) nell’ipotesi base, quando cioè la morte sia stata causata violando il codice della strada. Ma la sanzione penale sale sensibilmente negli altri casi. Con le nuove regole chi uccide una persona guidando in stato di ebrezza grave, con un tasso alcolemico oltre 1,5 grammi per litro, o sotto effetto di droghe, rischierà da 8 a 12 anni di carcere. Sarà invece punito con la reclusione da 5 a 10 anni l’omicida il cui tasso alcolemico superi 0,8 g/l oppure abbia causato l’incidente per condotte di particolare pericolosità (eccesso di velocità, guida contromano, infrazioni ai semafori, sorpassi e inversioni a rischio).

Il viceministro ai Trasporti e alle Infrastrutture, Riccardo Nencini.

La pena può aumentare della metà se a morire è più di una persona: in quel caso il colpevole rischia fino a 18 anni di carcere. L’Associazione Amici della Polizia Stradale (Asaps) ha lanciato un appello alla prudenza per gli automobilisti e per gli operatori di polizia per “l’applicazione di una legge che è più severa nei confronti degli omicidi della strada”.

Lascia una risposta