Terminato il vertice Ue. E’ scontro tra Renzi e Tusk

Terminato il vertice Ue. E’ scontro tra Renzi e Tusk

 

Il Presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker e il Presidente del Consiglio europeo Donald Tusk

 

E’ terminato nella notte a Bruxelles il vertice dei capi di Stato e di governo dell’Unione europea.

Parole non rispettose degli sforzi del popolo italiano

Plenaria di Strasburgo dello scorso 6 ottobre, sottolinea: “Credo che le parole che sono scappate al presidente del Consiglio Tusk non sono state rispettose degli sforzi del popolo italiano. E quando qualcuno tocca gli italiani, il presidente del Consiglio risponde e difende con umilità ma anche con orgoglio un popolo che sta dando lezioni di generosità e di civiltà a tanti”. C’è stato, infatti,  un breve faccia a faccia tra il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, e il premier italiano, Matteo Renzi. Secondo Renzi, Tusk, esortando al rispetto di regole comuni, mise sullo stesso piano i Paesi dell’est Europa, Ungheria e Slovacchia, con quelli più impegnati nel soccorso di vite umane, come Italia e Grecia. Di fatto, secondo quanto riferiscono fonti a lui vicine, il presidente del Consiglio europeo avrebbe replicato, con tono pacato, di  aver semplicemente invitato tutti al rispetto delle regole europee. Tra ieri e oggi è stato negoziato l’accordo tra l’ Unione europea e la Turchia. L’ Ue ha offerto un’accelerazione sulla liberalizzazione dei visti, un finanziamento “da decidere nei prossimi giorni” a fronte di una richiesta di 3 miliardi di euro per la gestione dei campi, l’inserimento nella lista dei ‘paesi sicuri’ e l’apertura di 6 capitoli nel pluridecennale negoziato per l’adesione alle Ue. In cambio, il governo turco dovrebbe attuare maggiori controlli alle frontiere, accettare le riammissioni, far partire la lotta contro i trafficanti e dare ai profughi siriani la possibilità di lavorare. Durante la cena, a porte chiuse, si è parlato anche di Siria. Tutti i Paesi sono stati d’accordo sul fatto che Bashar al-Assad se ne dovrà andare e che la Russia colpisce gli oppositori più che l’Isis ma un’offensiva diplomatica europea potrebbe coinvolgere tutte le parti. Quanto alle risorse continuano a mancare 2,2 miliardi di euro per i trust fund per Siria e Africa promessi nel vertice straordinario di settembre. Al termine del Consiglio europeo, poi, sull’eventuale deroga ai patti economici europei in tema di contenimento del deficit in presenza di situazioni riguardanti l’emergenza profughi, il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, ha dichiarato: “non c’è un orientamento generale: decideremo paese per paese”.

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