Dombrovskis. Sul fisco l’Italia non è in linea

Dombrovskis. Sul fisco l’Italia non è in linea

 

Il vice presidente della commissione Ue Valdis Dombrovskis

 

Mentre la legge di stabilità deve ancora approdare al Quirinale, il vice presidente della commissione Ue,

Spostare il carico di tasse dal lavoro verso consumi e proprietà

Valdis Dombrovskis, avverte già che “Alcune azioni prese a livello di politica fiscale” dall’Italia “non sono in linea con le raccomandazioni generali” dell’Ue di spostare il carico di tasse dal lavoro verso consumi e proprietà. Sottolinea però che: “Stiamo valutando, quindi non sono in grado di commentare” la legge di stabilità italiana ricordando di dover anche “prendere in considerazione le previsioni economiche previste il 5 novembre e, basandoci su questi dati, faremo la nostra valutazione del rispetto delle regole di bilancio”. In merito alla flessibilità per la crisi dei migranti, il vicepresidente della Commissione Ue, Dombrovskis aggiunge: “l’Italia è uno dei paesi che ha chiesto di prendere questo in considerazione, quindi stiamo valutando anche questa spesa ulteriore” che il Paese sta sostenendo. Intanto il premier, Matteo Renzi, ieri, ha proseguita fino a tarda notte la limatura del testo tanto che in serata ancora non era stato trasmesso al Quirinale. Oltre a difendere tutta la manovra, a garantire che  castelli e ville continueranno a pagare la Tasi, rispondendo anche alle critiche sul fronte del contante (misura “liberale” che “non aiuta né combatte l’evasione” e che “aiuterà i consumi”), Renzi sta definendo anche la stretta sugli acquisti  della pubblica amministrazione (che è ciò che resta della spending review), con i dirigenti che risponderanno anche con tagli al salario accessorio, se non saranno approvati per tempo dei piani biennali sulle spese della Pa.

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