L’Ue raggiunge l’intesa sui Balcani

L’Ue raggiunge l’intesa sui Balcani

La cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker e l’Alto commissario Onu ai rifugiati Antonio Guterre

 

Il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, ha tenuto un summit con Croazia, Slovenia, Ungheria e Bulgaria,

E’ prevalso “lo spirito europeo”

per rallentare e gestire l’esodo, finora incontrollato, dei migranti in marcia verso l’Europa, lungo la “Rotta balcanica”. Durante la difficile discussione, Juncker ha spiegato che “in Europa i problemi degli uni sono i problemi degli altri” e ha ammonito sul fatto che sia “inaccettabile che nel 2015 le gente sia lasciata dormire nei campi e attraversare fiumi con l’acqua sino al petto in temperature glaciali”. Ad accordo raggiunto Juncker si è detto sollevato che “lo spirito europeo” sia prevalso. La cancelliera Angela Merkel, al termine del summit, convocato da Juncker su sua spinta, ha detto soddisfatta: “Oggi abbiamo fatto la posa della prima pietra dell’edificio, ora dobbiamo fare ulteriori passi in avanti”,”Certo è solo un contributo e non la soluzione del problema migratorio” ma almeno garantisce che i rifugiati abbiano “condizioni umane”. Il presidente della Commissione Ue, infatti, è riuscito ad ottenere un accordo in 17 punti, operativo da subito. Innanzitutto fornire assistenza ai migranti: riparo, acqua, cibo, assistenza sanitaria. Gli Stati avranno il sostegno dell’Unhcr e se necessario del meccanismo europeo di protezione civile. Ma alle frontiere i migranti dovranno essere registrati. Juncker ha messo in chiaro che “Senza registrazione, nessun diritto”.  Poi stabilire la gestione dei flussi: per prima cosa, da domani, i Paesi dovranno scambiarsi quotidianamente le informazioni su chi entra ed esce, mentre saranno creati 100mila nuovi posti di accoglienza, di cui 50mila in Grecia e altri 50mila nei Paesi lungo i Balcani, sempre con il sostegno Ue e dell’Onu. Interverranno anche Bei e Berd. L’Alto commissario Onu ai rifugiati, Antonio Guterre, ha affermato: “Il ricollocamento dei rifugiati in tutti gli stati membri è un dovere, ma perché questo sia possibile, infrastrutture di accoglienza devono essere messe in piedi dove ci sono gli hotspot”. Nessun Paese, quindi, potrà più scaricare in massa i migranti alle frontiere dei vicini senza prima il loro accordo. Infine servirà un maggior controllo delle frontiere esterne: Frontex verrà rafforzato nella missione Poseidon nell’Egeo, al confine tra Turchia e Bulgaria, a quello tra Grecia, Albania e Macedonia per la registrazione dei migranti e così anche tra Croazia e Serbia, mentre la Slovenia entro una settimana dispiegherà, tramite cooperazione bilaterale, 400 agenti di polizia. Ogni settimana la Commissione monitorerà l’applicazione delle misure. Juncker ha concluso: “Ora bisogna mettere in pratica questi impegni”.

 

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