Vienna. Accordo in 9 punti per la pace in Siria

Vienna. Accordo in 9 punti per la pace in Siria

 

L’Alto Rappresentante per la politica estera Ue Federica Mogherini

 

Si è tenuta oggi, a Vienna, la nuova riunione delle potenze internazionali e regionali e dei paesi europei

“La via non è militare”

per tentare di avviare un processo politico che porti alla pace in Siria. Dall’incontro è scaturito un risultato “molto positivo”, ha detto l’Alto Rappresentante per la politica estera Ue, Federica Mogherini, aggiungendo che il documento finale della riunione di Vienna “riconosce la differenze tra le parti, ma c’è sufficiente terreno comune per un accordo sui punti fondamentali per andare avanti”. Il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, ha sottolineato che “non si sono superate le differenze, ma si è convenuto sul punto che la via non è militare, ma di una transizione politica che per noi porti all’uscita di Assad, un processo che inevitabilmente andrà in quella direzione”. Sul documento finale si legge: “L’Onu convochi il governo siriano e l’opposizione per avviare un processo politico, che porti a una governance credibile e non settaria, seguito da una nuova costituzione e da elezioni”.  Nel testo di nove punti si sottolinea che restano “fondamentali l’unità, l’indipendenza, l’integrità territoriale e il carattere secolare” della Siria e che “le istituzioni statali devono rimanere intatte”. Il ministro degli esteri russo, Serghiei Lavrov, ha detto: “Abbiamo concordato che le elezioni in Siria saranno tenute con la partecipazione attiva e il controllo dell’Onu, e che debbano prendevi parte tutti i cittadini siriani indipendentemente da dove si trovino, inclusi i profughi negli Stati vicini”. Lavrov ha anche criticato la decisione di Obama di mandare forze speciali in Siria, dicendo: “la decisione di Obama non ha cambiato la nostra posizione. La Russia si pronuncia perché la lotta al terrorismo sia basata sul diritto internazionale, sia per le operazioni terrestri che per quelle aeree”. Il segretario di Stato Usa, John Kerry, al termine della conferenza internazionale, ha dichiarato: “La posizione degli Usa non è cambiata. Assad non può unire la Siria. Le divergenze tra Stati Uniti e la Russia rimangono, ma non possiamo permettere alle differenze di interferire con una soluzione”.

 

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