Oggi riunione dei 28 ministri della Difesa a Bruxelles

Oggi riunione dei 28 ministri della Difesa a Bruxelles

 

Il ministro della Difesa Roberta Pinotti

 

Ieri il presidente della Repubblica francese, François Hollande, ha chiesto al ministro della Difesa,

Dai 28 massima disponibilità alla Francia

Jean-Yves Le Drian, di incontrare i suoi omologhi europei in base all’articolo 42.7 del trattato dell’Unione. L’articolo citato prevede che in caso di aggressione armata nei confronti di uno Stato membro, gli altri diano assistenza “con tutti i mezzi in loro potere”. Oggi i ministri della Difesa dei Ventotto, si sono riuniti nel Consiglio Ue a Bruxelles, per discutere la richiesta della Francia. Da Bruxelles il ministro, Roberta Pinotti, ha dichiarato che “il messaggio più forte di questa mattina è stata la disponibilità di tutti i 28 paesi a dare un sostegno bilaterale sulla base di quelle che saranno le necessità”. Il ministro Pinotti ha ricordato che sul piano militare “l’Italia fa già molto perché siamo tra i primi contingenti in Iraq per la lotta all’Isis”. E ha spiegato: “Non escludo il rafforzamento dell’intervento in Iraq, nel senso che lo stiamo rafforzando. Mentre i numeri previsti per la nostra missione dal decreto precedente erano attorno alle 500 persone, il decreto che in questo momento è in discussione al Parlamento ne prevede 750. L’Italia ha assicurato alla Francia la massima disponibilità rispetto alla collaborazione del nostro Paese”. Il ministro si è detto disponibile a dare anche altre forme di sostegno, specificando:  “E’ chiaro che la lotta al terrorismo non si gioca soltanto con lo strumento militare. C’è il tema della propaganda sul web, quello dei finanziamenti, quello delle indagini e dell’intelligence. Quindi ritengo che le possibilità per collaborare maggiormente possano essere molte”. Poi ha concluso: “Noi sappiamo che la lotta al terrorismo avrà tempi lunghi e quindi dobbiamo lavorarci con estrema attenzione, mettendo a fuoco gli strumenti necessari e coordinando tutti gli interventi”. Intanto oggi l’Eliseo ha reso noto un colloquio telefonico tra il presidente della Repubblica Francese, Francois Hollande,  e il presidente russo Vladimir Putin.  Il servizio di stampa del Cremlino ha riferito che “E’ stato deciso in particolare di assicurare contatti più stretti e il coordinamento delle attività tra le agenzie militari e i servizi di sicurezza dei due Paesi nelle operazioni contro i terroristi”. Hollande incontrerà il presidente degli Stati Uniti,  Barack Obama, martedì 24 novembre, a Washington e Putin giovedì 26 novembre, a Mosca. Il Cremlino ha chiesto ai Paesi europei, del Nord America e del Medio Oriente di formare una coalizione anti-terrorismo come quella anti Hitler. Nella dichiarazione adottata dalla Camera bassa del Parlamento russo si legge: “E’ giunto il momento che i Paesi responsabili nel mondo facciano un passo oltre le loro divergenze tattiche, per formare una coalizione anti-terrorismo comune”. E dopo che i servizi segreti russi hanno rivelato che a causare la tragedia dell’Airbus russo nel Sinai è stata una bomba, Vladimir Putin ha dichiarato che i raid aerei russi contro i jihadisti in Siria devono essere intensificati “affinché i criminali capiscano che il castigo è inevitabile”. Mentre la Francia lancia nuovi raid, coordinati con le forze Usa, su Raqqa, considerata “capitale” dell’Isis, “identificati durante missioni di ricognizione effettuate precedentemente dalla Francia”, come rende noto il ministero della Difesa francese, navi russe hanno lanciato missili da crociera contro la città siriana roccaforte dell’Isis.

 

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