Grecia. I migranti forzano il confine

Grecia. I migranti forzano il confine

 

 

Migranti che sfondano un tratto della barriera tra la Grecia e la Macedonia.

 

Il ministro delle politiche migratorie di Atene,

“La Grecia  non si trasformerà in un magazzino di anime”

Ioannis  Mouzalas, ha dichiarato che “La Grecia  non accetterà di diventare il Libano d’Europa e di trasformarsi in un magazzino di anime, anche se questo comporta un aumento di fondi”.  Nei giorni scorsi, infatti, la Grecia ha lanciato l’allarme avvertendo che a marzo, dopo la stretta agli ingressi decisa dai Paesi balcanici,  tra i “50.000 e i 70.000” migranti rischiano di rimanere bloccati nel Paese. Sono circa 6.500 i profughi  che si trovano al confine sul territorio greco, alcuni delle quali anche da otto giorni, con riserve molto limitate di acqua e cibo.  Le autorità macedoni, infatti, lasciano passare solo un numero molto limitato di migranti ogni giorno a causa delle forti restrizioni a catena imposte da tutti i Paesi della rotta balcanica  (Macedonia, Serbia, Croazia, Slovenia, Austria) che hanno deciso di consentire l’accesso di non più di 580 persone al giorno. Questa mattina circa 500 migranti  (secondo la polizia, ma sembra si tratti di 2000), esasperati dall’attesa,  hanno oltrepassato il cordone di sicurezza formato dai poliziotti greci e hanno raggiunto il cancello usato per il traffico ferroviario tra i due Paesi. Lì hanno forzato e sfondato la recinzione metallica e di filo spinato entrando di forza nel territorio macedone.  Al grido di “Aprite il confine”,  secondo fonti giornalistiche locali, hanno lanciato sassi contro la polizia macedone che ha risposto con gas lacrimogeni e bombe assordanti, ma non ha effettuato alcun arresto. Nell’ incidente sono rimaste ferite almeno 30 persone, compresi un gran numero di bambini.

Lascia una risposta