Ora Salah vuole essere estradato in Francia

Ora Salah vuole essere estradato in Francia

 

Il ministro dell’Interno belga e vice primo ministro, Jan Jambon e il Ministro della Giustizia belga, Koen Geens.

 

 

Più le indagini procedono e più Le Monde ha rivelato che gli attentatori di Parigi e di Bruxelles facevano parte della stessa cellula

“Bruxelles … ora è uno spettacolo horror”

di Abdelhamid Abaaoud, considerato l’organizzatore degli attacchi di Parigi, ucciso durante un’operazione di polizia, in Francia, a Saint-Denis. Dopo la morte di Abaaoud, Salah Abdeslam era rimasto l’unico attentatore superstite di Parigi.  Abdeslam aveva mantenuto i contatti con gli altri membri della cellula e sembra che insieme a loro abbia organizzato gli attentati di Bruxelles. I media belgi hanno informato che l’intenzione dei terroristi era di mettere in atto un piano analogo a quello di Parigi, con vari gruppi in azione. I media hanno rivelato che Salah Abdeslam stava organizzando insieme ai due complici, Mohamed Belkaid e Amine Choukri, un attacco con fucili kalashnikov per le strade di Bruxelles, mentre il gruppo di terroristi partito dal covo di Schaerbeek avrebbe dovuto farsi saltare in aria. Ad impedire l’attuazione completa del piano sarebbe stata l’uccisione di Belkaid in seguito alla sparatoria avvenuta nel covo di Forest.

Il quotidiano belga in lingua francese, la Dernière Heure,  ha rivelato, in esclusiva, che durante le inchieste sugli attacchi di Parigi dello scorso novembre alcuni uomini erano sospettati di aver spiato il direttore del programma di ricerca e sviluppo nucleare del Belgio. Il quotidiano oggi ha scritto che i fratelli Khalid e Ibrahim El Bakraoui, responsabili degli attentati a Bruxelles, volevano colpire le centrali nucleari del Belgio. Idue fratelli avevano nascosto una macchina fotografica davanti alla casa del direttore del programma di ricerca nucleare. Il video è stato recuperato dai due uomini dopo gli attacchi di Parigi. Secondo il quotidiano questo mostrerebbe  il collegamento tra Francia, Belgio e Siria. Quel filmato, che ha ripreso immagini per un lasso di tempo di 12 ore, è stato sequestrato in una perquisizione a dicembre nella casa della moglie di  Mohamed Bakkali arrestato in novembre in Belgio e sospettato di essere coinvolto nell’organizzazione degli attentati di Parigi. Dopo che la notizia sull’ipotesi di un attacco alle centrali nucleari era diventata pubblica, decine di soldati erano stati schierati intorno alle centrali stesse per migliorarne il controllo e la sicurezza. Secondo il quotidiano belga questa decisione avrebbe modificato i piani dei terroristi che avrebbero dunque cambiato obiettivo. L’arresto di Salah Abdeslam, poi, avrebbe di fatto accelerato i piani dei terroristi.

 

Il ministro dell’Interno belga e vice primo ministro, Jan Jambon.

 

Un altro degli indizi che collegano gli attentatori di Bruxelles a quelli di Parigi, è l’utilizzo di un particolare tipo di esplosivo che l’Isis adotta in Europa, il TATP, composto prevalentemente da acetone, acqua ossigenata e acido nitrico o cloridrico.

Il direttore di Europol (l’agenzia di polizia dell’Unione Europea), Ron Wainwright, a proposito  della rete di terroristi legati allo Stato Islamico che si è stabilita in Europa, ha detto: Tra i paesi europei da cui sono partiti più “foreign fighters” per la Siria e l’Iraq ci sono la Francia e il Belgio (il Belgio è il primo, se si considera il numero pro-capite). Secondo le stime del Soufan Group (una società di consulenza che si occupa di sicurezza), in Belgio ci sono circa 46 persone che sono andate a combattere in Siria e in Iraq ogni milione di persone. Il Regno Unito ha circa 12 reclutati per ogni milione di persone. Il Soufan Group stima che 118 belgi, dopo avere viaggiato in Siria e Iraq, sono tornati in Belgio. Uno dei maggior esperti belgi di terrorismo, Pieter van Ostaeyen, ha stimato che circa 562 cittadini belgi sono andati a combattere in Siria e in Iraq, 80 dei quali sono morti.

Oggi l’avvocato di Salah Abdeslam, Sven Mary, ha dichiarato che il suo cliente vuole essere estradato in Francia “il più rapidamente possibile”, mentre in precedenza aveva detto il contrario. del Belgio si era detti favorevoli all’estradizione, che avevano considerato una semplice formalità. Se si dovesse accertare che esiste un collegamento diretto tra Salah Abdeslam e gli attacchi di martedì a Bruxelles i giudici potrebbero riconsiderare la loro posizione.

Questa mattinata ci sono state due operazioni di polizia. In un primo momento si è pensato a possibili attacchi terroristici, poi smentiti. Una prima operazione è stata attivata vicino alla chaussée d’Ixelles, con un importante dispositivo di polizia dispiegato sul posto. La zona è stata evacuata. All’altezza di rue de l’Athénée, fino a piazza Fernand Cocq, è stato organizzato un perimetro di sicurezza. Secondo un testimone, un uomo sarebbe stato fermato dalla polizia e il suo veicolo perquisito. Un’altra operazione è avvenuta all’altezza del numero 135 della chaussée d’Ixelles. Poco prima delle 8.00, invece, c’è stato un allarme bomba alla stazione di Mons a circa 60 chilometri da Bruxelles. La stazione è stata evacuata e la circolazione interrotta. Dopo i dovuti controlli la situazione è tornata tranquilla e la circolazione è ripresa con regolarità. La polizia ha fatto sapere che si era trattato di un falso allarme.

Lo Stato Islamico ha diffuso un video di propaganda sugli attentati di Bruxelles. Il video dura nove minuti e mostra alcune scene girate dopo le esplosioni, tra cui gli aiuti medici ai feriti e i soldati impiegati per le strade della città. Nel video si vede anche l’immagine di un poster che raffigura Donald Trump, a cui è associato l’audio di un’intervista che Trump ha dato all’inizio della settimana in cui ha detto: “Vent’anni fa Bruxelles era una delle più grandi e sicure città del mondo… ora è uno spettacolo horror”. Nel video, oltre al candidato Repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti, Donald Trump, viene mostrato anche il ministro degli Esteri francese, Bernard Cazeneuve.

Diversi gruppi affiliati che operano al di fuori del cosiddetto “Califfato islamico” hanno celebrato gli attacchi di Bruxelles distribuendo volantini e dolci.

 

Il Ministro della Giustizia belga, Koen Geens.

 

A due giorni dagli attacchi che hanno colpito la città e che hanno causato 32 morti e 300 feriti, di cui 61 gravi, non si ha ancora nessuna notizia dell’italiana, Patricia Rizzo, impiegata presso un’agenzia della Commissione Ue. Mentre il terzo attentatore dell’aeroporto, quello con il cappello, tuttora ricercato dalla polizia, non è ancora stato identificato.

Vtv News ha informato che sulle falle registrate in questi giorni nella prevenzione al terrorismo sarà avviata un’inchiesta a livello parlamentare. Il ministro dell’Interno belga e vice primo ministro, Jan Jambon, ha offerto le sue dimissioni al primo ministro, Michel, che le ha respinte.  In particolare il ministro è sott’accusa dopo la notizia che uno degli autori delle stragi di martedì, una volta estradato dalla Turchia, sarebbe stato liberato. Secondo le stesse fonti, le sue dimissioni non sono state accettate dal governo per evitare, in questo momento di emergenza, qualunque elemento di instabilità politica. Altri media hanno riferito che anche il Ministro della Giustizia belga, Koen Geens, ha offerto le proprie dimissioni, anche queste respinte dal premier Michel.

 

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