Scomparso l’Airbus EgyptAir Parigi-Cairo

Scomparso l’Airbus EgyptAir Parigi-Cairo

 

E’ scomparso dai radar nella notte mentre era in volo da Parigi al Cairo l’Airbus A320-232 di cui si pensa siano i rottami che galleggiavano nel mare a 50 miglia a sud-est dall’area dove del volo si sono perse le tracce e a 370 kilometri a sud-sud-est dell’isola di Creta, nello spazio aereo egiziano. Lo ha detto il vicepresidente della Egyptair, Ahmed Abdel.

Il mistero del s.o.s.

La compagnia ha riferito che il velivolo aveva lanciato un messaggio di s.o.s. alle 2.26, ma i militari egiziani negano di averlo ricevuto. Tuttavia, secondo la timeline greca alle 2.48, quando l’aereo viene trasferito al successivo centro di controllo, che predispone l’uscita dallo spazio aereo nazionale, “il pilota era di buonumore e  ha ringraziato in greco”. Un altro segnale di emergenza è stato captato più tardi, alle 4.26, a quasi due ore dalla scomparsa dairadar. E’ del tipo Elt (Emergengy locator transmitter) che riporta i dati relativi agli incidenti dell’aviazione civile: scatta automaticamente all’impatto in mare e continua ad essere attivo per le successive 48 ore per facilitare la localizzazione del velivolo e potrebbe essere stato lanciato dalle apparecchiature automatiche dell’Airbus.

il primo ministro egiziano, Sherif Ismail.

Ma il primo ministro egiziano, Sherif Ismail, ha smentito la notizia, affermando che “non vi è alcuna informazione” sull’accaduto. A conferma dell’ipotesi secondo cui l’aereo è precipitato in mare c’è la testimonianza del capitano di un mercantile che ha detto di avere visto “fiamme nel cielo” nella notte a circa 240 chilometri a sud dell’isola greca di Karpathos, in acque territoriali egiziane. E sul web sta circolando un misterioso video che mostra una “palla di fuoco”.

L’ultimo contatto 10 minuti prima della scomparsa

Il volo MS804 era partito dall’aeroporto Charles de Gaulle alle 23.09 di mercoledì e sarebbe dovuto arrivare al Cairo alle 3.15 ora locale. L’ultimo contatto è avvenuto 10 minuti prima della scomparsa e la sua ultima apparizione sui radar è stata rilevata, alle 2.30 di oggi, dopo essere entrato per 10 miglia (circa 16 km) nello spazio aereo egiziano quando si trovava a un’altitudine di 37mila piedi (circa 11.300 metri) sul Mediterraneo a circa 280 chilometri dalla costa egiziana. In quel momento il tempo era buono.

L’aeroporto Charles de Gaulle.

Nelle 48 ore precedenti alla sparizione, l’Airbus era decollato dalla capitale eritera Asmara, alla volta del Cairo. Qui di nuovo era partito per Tunisi, per poi tornare nella capitale egiziana prima di dirigersi a Parigi. L’MS804 era atterrato all’aeroporto parigino di Charles de Gaulle dopo le 21.30 ieri sera. Circa un’ora e mezzo più tardi, fatto rifornimento e imbarcati i passeggeri, è ripartito per il Cairo.

L’aereo era stato controllato in Belgio

L’aereo era stato fabbricato nel 2003, quindi aveva solo 13 anni e aveva accumulato 48mila ore di volo. A gennaio era stato controllato in Belgio secondo i canoni europei.  Il pilota che era ai comandi era piuttosto esperto, avendo totalizzato 6.275 ore di volo, di cui 2.101 su quel tipo di velivolo, mentre il copilota 2.766 ore. L’ufficio stampa di Airbus ha spiegato che l’A320 è un aereo “estremamente affidabile”, uno dei nostri “best-seller. Un modello in servizio dal 1988, fino ad oggi ha trasportato 10 miliardi di persone. Ovunque nel mondo ce ne sono 6.700. Ogni giorno circa due milioni di passeggeri viaggiano a bordo di unAirbus A320″.

I familiari delle vittime.

A bordo c’erano 66 passeggeri, tra cui un bambino e due neonati, tre addetti alla sicurezza e sette membri dell’equipaggio. Non c’erano cittadini italiani. La maggioranza dei passeggeri erano egiziani (30), oltre a 15 francesi, un britannico, un belga, due iracheni, un kuwaitiano, un saudita, un sudanese, un portoghese, un algerino, un canadese e un cittadino del Ciad. Sono state le autorità greche ad individuare nel mare due oggetti arancioni che si era presunto appartenessero all’aereo Egyptair caduto. Un funzionario che ha richiesto l’anonimato ha detto che uno degli oggetti era di forma allungata. Ma in serata è arrivata la smentita delle autorità. Alla tv di stato Ert il capo dell’autorità greca per la sicurezza aerea, Athanassios Binos,  ha detto: “Finora l’analisi degli oggetti ritrovati indica che non appartengono a un aereo, anche il mio omologo egiziano mi ha confermato che non è stato ancora dimostrato che i pezzi appartengono al volo EgyptAir”.

Sembra che gli oggetti ritrovati non appartengono ad un aereo

Il ministro della difesa greco, Panos Kammenos.

Il ministro della difesa greco, Panos Kammenos, ha detto che l’aereo è precipitato “per 22.000 piedi (6.705 metri) dopo due brusche virate nello spazio aereo egiziano”. “Alle 3.39 la rotta del velivolo era a sud, sud-est delle isole Kassos e Karpathos. Immediatamente dopo essere entrato nello spazio aereo egiziano ha virato e ha cominciato a precipitare”. L’Airbus ha effettuato prima una virata di “90 gradi a sinistra e poi un’altra a destra di 360 gradi, scendendo di quota da 37.000 (11.272 metri) a 15.000 piedi (4.572 metri) e il segnale si è perso quando era più o meno a 10.000 (3.048 metri) piedi di altitudine”.

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Il ministro dell’aviazione civile egiziano, Sherif Fathi.

L’Egitto ritiene più probabile che si tratti di terrorismo che non di un guasto. In conferenza stampa il ministro dell’aviazione civile egiziano, Sherif Fathi, ha affermato: “La possibilità che si sia trattato di un atto terroristico è più forte di quella del guasto tecnico”. “Ma al momento non abbiamo certezze”, aggiungendo che “ci sono delle ipotesi, ma bisogna ancora analizzare tutte le informazioni raccolte”. Funzionari della sicurezza egiziana stanno eseguendo controlli sull’identità dei passeggeri per verificare eventuali loro collegamenti con estremisti. Squadre speciali dell’esercito egiziano insieme a uomini dell’esercito greco sono impegnate nelle ricerche. Il ministero della Difesa greco ha inviato due aerei e una nave.

Bortnikov: “Con ogni probabilità è un atto terroristico”

Il capo dei servizi segreti russi (Fsb), Aleksandr Bortnikov.

Il capo dei servizi segreti russi (Fsb), Aleksandr Bortnikov, citato da Ria Novosti, ha sostenuto che  la causa della catastrofe dell’aereo Egyptair “Con ogni probabilità è un atto terroristico”. Fonti dell’amministrazione Obama citate dalla Cnn hanno affermato che è ancora troppo presto per dire cosa possa aver causato la caduta dell’aereo: “Le prime indicazioni sono quelle di una bomba”. Ma le stesse fonti hanno anche affermato di non essere a conoscenza di alcuna minaccia particolare che avrebbe preceduto la scomparsa dell’aereo. Il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, ha spiegato come le autorità e gli investigatori Usa siano in stretto contatto con le controparti francesi ed egiziane. Il segretario di stato americano, John Kerry, ha detto: “Non farò speculazioni in questo momento” sulle cause della “sparizione”.

Hollande:  “Bisogna fare di tutto per sapere la verità”

Il presidente francese, Francois Hollande.

Il presidente francese, Francois Hollande, ha reso noto che l’aereo EgyptAir è “perduto, si è inabissato”. “Bisogna fare di tutto per sapere la verità e avremo la verità. Nessuna ipotesi è da scartare, né da privilegiare. E quando sapremo la verità, dovremo trarne tutte le conseguenze”, che si sia trattato di “un incidente” oppure di “terrorismo”. E ha aggiunto: “Faremo di tutto per trovare i rottami dell’aereo. Abbiamo il dovere di sapere tutto sulle cause del disastro. Nessuna ipotesi può essere esclusa. Lavoriamo con le autorità di Grecia ed Egitto. Invieremo navi e aerei sul luogo della tragedia”. All’Eliseo si è tenuta una riunione interministeriale di crisi e il capo dello Stato francese ha parlato al telefono con il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi, con il quale ha concordato una “stretta cooperazione”. Le procure di Parigi e del Cairo hanno aperto un’indagine.

Il ministro degli Esteri francese, Jean-Marc Ayrault.

Il ministro degli Esteri, Jean-Marc Ayrault, ha detto: “Deve essere fatto ogni sforzo per trovare l’aereo e per questo siamo in contatto con le autorità egiziane. Ci stiamo mobilitando e siamo pronti a mandare i nostri mezzi militari, aerei e navi, per cercare questo aereo”. Parigi segue con grandissima attenzione le indagini oltre che per la morte dei 15 francesi a bordo anche per il timore che l’ordigno possa essere stato piazzato prima del decollo dall’aeroporto de Gaulle, il più grande di Francia, dove le misure di sicurezza, già altissime, erano state ulteriormente rafforzate dopo l’attentato allo scalo belga di Zaventem del 22 gennaio scorso.

Il vertice dei leader del Pse di domani a Roma è stato rinviato

Il premier Matteo Renzi.

Fonti di Palazzo Chigi fanno sapere che, in segno di cordoglio per quanto avvenuto, il vertice dei leader del Pse, previsto per domani a Roma, è stato rinviato a data da destinarsi. Il premier Matteo Renzi ha avuto una conversazione telefonica con il presidente francese Hollande al quale ha espresso le sue condoglianze e quelle del governo per la tragedia del volo Egyptair. Anche il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, all’arrivo alla ministeriale della Nato,  ha espresso le condoglianze dell’Italia “alla Francia, all’Egitto e agli altri Paesi coinvolti nell’incidente dell’aereo dell’Egyptair”. Oltre alla “vicinanza alle famiglie”, Gentiloni ha sottolineato la “disponibilità data dal ministro Delrio di un velivolo della nostra Guardia Costiera a collaborare all’attività di pattugliamento e di ricerca in mare dove è avvenuto questo gravissimo, drammatico incidente”.

Il segretario alla Difesa inglese, Michael Fallon.

Tra i 66 passeggeri a bordo dell’Airbus c’era anche un cittadino britannico. Il segretario alla Difesa, Michael Fallon, ha annunciato che  la Gran Bretagna sta inviando una nave militare e un aereo che collaboreranno con le forze egiziane nella ricerca dell’aereo, precisando che la nave è la Lyme Bay, che incrocia nel Mediterraneo e l’aereo un Hercules C-130 di stanza nella base cipriota di Akrotiri. Fallon ha specificato che se necessario “Siamo pronti a offrire ulteriore assistenza”.

L’Egitto presiederà la commissione d’inchiesta ufficiale

Il presidente del dipartimento centrale per le inchieste sugli incidenti aerei nel ministero dell’aviazione civile, comandante Ayman al Moqadem ha reso noto che l’Egitto presiederà la commissione d’inchiesta ufficiale sull’incidente in qualità di proprietario dell’aereo, con la partecipazione di alcuni Paesi, come la Francia, costruttrice del velivolo, rilevando che la presidenza egiziana scaturisce dall’applicazione delle norme e convenzioni internazionali in materia. L’emittente televisiva egiziana “Cbc Extra”, ha riferito che un’indagine più ampia includerà inquirenti e investigatori francesi, inglese, greci ed egiziani.

Molti i timori sulla credibilità e l’efficacia egiziana

Dopo il caso Regeni e dopo tutti i mesi trascorsi fra l’incidente del 31 ottobre 2015 all’aereo russo, un Airbus A321 della compagnia Metrojet,  nella penisola del Sinai (224 vittime) e l’ammissione del presidente egiziano Sisi che si trattasse di terrorismo (a fine febbraio),  sono molti i timori sulla credibilità e l’efficacia egiziana in un’inchiesta così difficile. A bordo dell’aereo c’erano soprattutto turisti russi di ritorno da una vacanza sul Mar Rosso. Non ci fu nessun superstite. Fu l’Isis a rivendicare la caduta del velivolo. I terroristi erano riusciti a introdurre a bordo una bomba contenuta in una bibita in lattina.

Tra gli episodi che hanno visto protagonista la compagnia, il più drammatico risale al 1999, quando un volo EgyptAir è precipitato nell’Atlantico al largo dell’isola di Nantucket, uccidendo 217 persone. Per le autorità americane, si trattò di un gesto deliberato del co-pilota, ma per quelle egiziane l’incidente fu dovuto a un problema meccanico.

Nel mese di marzo scorso, un altro aereo EgyptAir, partito da Alessandria d’Egitto, fu dirottato a Cipro. Al suo arrivo nell’aeroporto di Larnaca, il dirottatore, spinto da motivi personali, rilasciò i passeggeri e fu arrestato.

Troadec: “Possiamo fare alcune ipotesi di una bomba o di un attentatore”

L’ex presidente dell’Ufficio francese di investigazioni degli incidenti aerei (Bea), Jean-Paul Troadec.

L’ex presidente dell’Ufficio francese di investigazioni degli incidenti aerei (Bea), Jean-Paul Troadec, pur invitando alla cautela, ha detto: “Possiamo fare alcune ipotesi c’è una forte possibilità di un’esplosione a bordo a causa di una bomba o di un attentatore suicida. L’idea di un incidente tecnico quando le condizioni del tempo sono buone sembra anche possibile ma non probabile. Potremmo anche considerare un missile, che è quanto successo al volo della Malaysia Airlines nel luglio del 2014” (abbattuto nei cieli dell’Ucraina). Secondo Troadec, “se l’equipaggio non ha inviato un segnale di allerta, è perché quello che è successo è avvenuto molto in fretta: un problema al motore o un guasto tecnico non causano un incidente immediato. In questo caso l’equipaggio non ha reagito, il che ci fa pensare ad una bomba”.

Per il momento dunque c’è una sola certezza: il velivolo è scomparso quando si trovava a poche centinaia di chilometri dalle coste egiziane. Ad ogni ora che passa si allunga l’ombra del terrorismo anche se nessun gruppo ha finora rivendicato l’eventuale azione.

 

A cura di Roberta d’Eramo

 

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