EgyptAir. In mare una macchia d’olio, rottami e resti umani

EgyptAir. In mare una macchia d’olio, rottami e resti umani

La Cnn, citando fonti egiziane, ha riferito che  le apparecchiature di bordo dell’ Airbus A320 della Egyptair, partito mercoledì sera dallo scalo parigino di Roissy Charles de Gaulle diretto al Cairo e invece scomparso dai radar sopra il mare Egeo, avrebbero registrato un allarme fumo pochi minuti prima che l’aereo sparisse dai radar, attorno alle 2.45, mentre stava ancora sorvolando la Grecia.

Al momento non vi sono  rivendicazioni

L’indicazione è riportata anche dal sito specializzato di aeronautica The Aviation Herald che ha pubblicato gli ultimi dati ricevuti da “tre canali indipendenti dal sistema Acars, (Aircraft communications addressing and reporting system)” trasmessi in automatico dai sensori di bordo che avrebbero segnalato un possibile incendio in uno dei gabinetti dell’aereo. Al momento, comunque, non vi sono  rivendicazioni. Secondo quanto ha annunciato l’Agenzia spaziale europea (Esa), uno dei satelliti ha avvistato una macchia di carburante nel mar Mediterraneo proprio nel punto in cui è caduto l’aereo. Il ministero della Difesa greco, Panos Kammenos, che cita autorità egiziane, ha riferito del ritrovamento di rottami del velivolo, resti umani, due sedili e alcune valigie dell’aereo Egyptair.

Il ritrovamento è avvenuto a 295 km dalla costa di Alessandria

Nel suo dodicesimo comunicato Egyptair ha rilanciato l’informazione precisando che il ritrovamento è avvenuto “nelle prime ore” di oggi “a 295 km dalla costa di Alessandria”. Fonti aeroportuali al Cairo riferiscono che “Tre inquirenti francesi dell’Ufficio indagini e analisi dell’Aviazione civile e un esperto tecnico dell’Airbus sono arrivati al Cairo per partecipare alle inchieste sullo schianto dell’aereo egiziano nel Mediterraneo”, aggiungendo che “tre altri inquirenti britannici” in rappresentanza di Airbus sono giunti nella capitale egiziana “per la stessa ragione”.

Si ipotizza una falla nella sicurezza egiziana

I passeggeri del volo MS804 erano 56, 7 i membri dell’equipaggio, 3 gli addetti alla sicurezza. L’aereo proveniva dal Cairo, si era fermato sulla pista di Roissy circa un’ora e mezzo per le operazioni tecniche di rito ed era ripartito di nuovo diretto al Cairo. Gli esperti a Parigi hanno notato che non è avvenuto nessun controllo francese a bordo, ipotizzando così una falla nella sicurezza egiziana. Sulla sicurezza tecnica del velivolo non c’è stata nessuna allerta.

L’ipotesi sulla quale convergono un pò tutti è che qualsiasi cosa sia accaduta all’Airbus è stata improvvisa, tale da causare un’esplosione, fiamme e l’impossibilità di lanciare un Sos. Il capo dei servizi Patrick Calvar ha definito la Francia il Paese “più minacciato dall’Isis”. Oggi il Parlamento francese ha prorogato definitivamente lo stato d’emergenza fino alla fine di luglio. E mentre si avvicinano gli europei di calcio, che si svolgeranno fra tre settimane, non accenna ad allontanarsi l’incubo degli attentati e la ferita del terrorismo è ancora aperta. A Roissy, a dicembre, una settantina di addetti all’aeroporto che avevano accesso alle piste furono privati del badge per sospetta “radicalizzazione”.

Al setaccio i turni del personale della sicurezza

Ora si passano al setaccio tutti i turni di lavoro del personale della sicurezza al momento dell’imbarco del volo.

Sulla sua pagina Facebook una hostess dell’aereo Egyptair precipitato, Samar Ezz Eldin, aveva postato qualche tempo fa una fotografia che la ritraeva in divisa e sullo sfondo il mare dal quale spunta la coda di un aereo. Samar aveva 26 anni, si era sposata sei mesi fa, lavorava da due anni nella linea aerea e temeva di morire in mare.

 

A cura di Roberta d’Eramo

 

 

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