Brennero. L’Austria schiera altri 50 agenti

Brennero. L’Austria schiera altri 50 agenti

Nonostante la mancata vittoria alle elezioni presidenziali dell’ultranazionalista Norbert Hofer, battuto dal Verde Van der Bellen, al Brennero la tensione sulla questione dei migranti non sembra scemare con il governo di Vienna che prosegue nella sua politica di chiusura.

E’ operativo il piano integrativo di Vienna

Dal primo pomeriggio di ieri è operativo il piano integrativo di Vienna il cui coordinamento è affidato alla sezione della polizia tirolese, la “Landespolizeidirektion”. Come già annunciato, l’Austria ha schierato al Brennero un nuovo “contingente”, un’ulteriore aliquota di circa 50 agenti di polizia per impedire l’ingresso dei migranti che controlleranno il traffico nelle immediate vicinanze del confine del Brennero, in territorio tirolese. La direzione della polizia della regione del Tirolo ha confermato che vi partecipano, complessivamente, 80 agenti austriaci. I controlli vengono effettuati sull’autostrada, sulla strada statale e sui treni.

Le autorità austriache hanno dislocato i poliziotti nei pressi del casello di Schönberg, dove gli automobilisti che viaggiano sull’autostrada devono pagare il pedaggio, ad una trentina di chilometri dal confine prima di passare il ponte Europa. Tre sono i container per le procedure di identificazione con un potenziamento dei turni oltre la linea di confine e agenti schierati su turni di 6-8 ore che potranno essere dilatati anche a 12. Altri sono dislocati sulla strada statale da Gries am Brenner, la prima località dopo il confine italo-austriaco, e Innsbruck per controllare i veicoli in transito.

Al Brennero continua anche la costruzione della barriera

Nel frattempo al Brennero, nonostante quanto aveva annunciato il ministro degli Interni di Vienna, Wolfgang Sobotka, continua anche la costruzione della barriera che potrebbe essere usata per il cosiddetto “management dei migranti”, qualora gli austriaci lo giudicassero opportuno. Il portavoce della polizia tirolese ha dichiarato che “Sono già stati predisposti i pilastri e nei prossimi giorni verrà fissato il tetto della struttura che come al valico di Spielberg con la Slovenia sarà usata per identificare i migranti in arrivo, sempre che lo si ritenga necessario”. Come hanno detto le autorità di polizia non si tratta di posti di blocco, né di controlli al confine stesso, ma di controlli nell’ambito degli accordi di Schengen.

Il ministro degli Interni di Vienna, Wolfgang Sobotka e Angelino Alfano.

La Direzione della polizia tirolese ha precisato che controlli vengono anche effettuati sui treni internazionali e regionali, “per contenere il numero di persone che entrano in modo irregolare nel territorio austriaco”. Sui migranti che entrerebbero in Austria provenienti dall’Italia c’è stato uno scontro tra i due governi nonostante nei giorni scorsi i ministri degli Interni Angelino Alfano e Volfgang Sobotka avessero raggiunto un’intesa segnata da promesse di collaborazione e soprattutto dalla promessa di Vienna di sospendere i lavori per il piano di controllo dei migranti.

Kern ha dichiarato di voler mantenere il tetto del precedente governo

Il nuovo cancelliere austriaco, Christian Kern.

Il nuovo cancelliere austriaco, Christian Kern, ha dichiarato di voler mantenere il tetto all’accoglienza dei profughi fissato dal precedente governo. In un’intervista allo Standard, Kern ha detto: “Faremmo un errore a rivederlo. Quando il tetto sarà raggiunto, probabilmente a settembre, entrerà in vigore come previsto il regolamento dello stato di emergenza”.

Intanto in Grecia, al confine con la Macedonia, si sta procedendo all’evacuazione totale del campo profughi di Idomeni che dovrebbe durare diversi giorni. Secondo le autorità locali stamattina, dopo che circa 2.000 persone sono state spostate in rifugi costruiti da poco dalle autorità locali e dall’esercito, rimanevano nella struttura poco più di 6.000 persone, ma a metà giornata ne erano partite almeno altre 300. Il portavoce dell’organizzazione umanitaria Medici Senza Frontiere, Vicky Markolefa, ha affermato: “E’ stata una notte tranquilla. Ciò che vediamo è la gente che parte volontariamente. Non ci sono stati problemi”.

 

A cura di Roberta d’Eramo

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