Lo ”smart working” trasforma il lavoro

Lo ”smart working” trasforma il lavoro

 

Il Consiglio dei Ministri del 28 gennaio 2016.

 

 

Il Consiglio dei Ministri, grazie alle novità introdotte dal nuovo Jobs Act

Un ulteriore passo avanti rispetto al “telelavoro tradizionale”

per il lavoro autonomo, il 28 gennaio scorso, ha approvato un disegno di legge sullo “smart working” (“lavoro agile”), che ora è al vaglio delle due Camere. Così il governo fa un ulteriore passo avanti rispetto al “telelavoro tradizionale”. Si tratta di una rivoluzione che sta trasformando il mercato del lavoro, una nuova forma di telelavoro che permette ai dipendenti di svolgere la loro attività in modo più flessibile, per via telematica. La modalità dello smart working consente di lavorare fuori dai locali aziendali, anche per un solo giorno a settimana, attraverso i dispositivi elettronici (pc, smartphone e tablet) mantenendo lo stesso stipendio e la stessa copertura assicurativa di chi invece lavora in ufficio. Un punto significativo, è il fatto che nel testo del decreto sia presente un riferimento che contempla l’estensione dello Smart Working anche alle pubbliche amministrazioni in coerenza con gli orientamenti delle precedenti riforme come quella Madia. Secondo un rapporto della School of management del Politecnico di Milano, oggi lo smart working è diffuso soprattutto tra le aziende dell’alimentare e dell’Ict. Ci sono aziende come Barilla che ha cominciato ad offrire questa opportunità di lavorare da casa già nel 2013 e ora pensa di estenderla a tutti gli impiegati entro il 2020. Fino ad oggi, su 1600 dipendenti coinvolti dal progetto, circa 1.200 (oltre il 74%) hanno usufruito dell’opportunità. Nestlè, poi, ha ricevuto una menzione speciale agli Smart Working Awards 2014, il suo Campus Nestlè prevede infatti una innovativa progettazione degli spazi e supporto di tecnologie avanzate, per cui è possibile decidere non solo il luogo dove lavorare ma anche con quali strumenti lavorare. Alla Star il lavoro flessibile è iniziato nella sede aziendale per poi essere esteso ad altri ambienti. Nelle Ict, invece, Microsoft Italia ha appena festeggiato i dieci anni di avvio dello “smart working” che interessa oltre la metà dei lavoratori  (57%).

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