M5s: “La casa non si tocca”

M5s: “La casa non si tocca”

 

La protesta del M5s davanti alla Commissione Finanze.

 

Il Movimento 5 Stelle oggi  ha occupato per protesta

“Ritirate il decreto”

il corridoio davanti alla Commissione Finanze, bloccando i lavori della commissione. Il motivo della protesta era impedire la discussione del decreto legislativo che recepisce la direttiva europea 2014 /17 sulla trasparenza dei contratti stipulati da banche e clienti.  Nell’ambito del recepimento della direttiva europea, il decreto legislativo inserisce un codicillo che permette alle banche di diventare proprietarie delle case acquistate attraverso un mutuo da loro erogato, se il debitore salta 7 rate di pagamento, per venderle e incassare quanto spetta loro senza passare dal Tribunale. Alla banca e al sottoscrittore del mutuo il decreto di recepimento lascia la facoltà di inserire nel contratto la previsione che la casa ipotecata venga restituita alla banca, perché sia venduta, in caso si verifichino sette mancati pagamenti. In questo modo, la banca può rientrare del finanziamento, fatto salvo l’obbligo di restituire al consumatore la differenza ricavata. Secondo il dossier del Servizio studi di Camera e Senato il decreto servirebbe a snellire le procedure in caso di inadempimento del pagatore. In Italia, infatti, le escussioni immobiliari sono molto complesse e i tempi per realizzare un incasso da una casa pignorata sono di circa 7 anni. Chi difende la norma sottolinea che, con un simile procedimento, gli istituti potrebbero godere di una “garanzia” molto più forte per le loro erogazioni e la vendita in tempi stretti costituirebbe un vantaggio anche per il debitore, che non vedrebbe il bene depauperarsi come avviene nel caso delle vendite giudiziarie e quindi avrebbe maggiori possibilità di incasso. I tecnici si aspettano anche un miglioramento delle disponibilità di credito da parte delle banche, con condizioni migliori per chi deve sottoscrivere un prestito.

I parlamentari del M5s hanno esibito dei cartelli con la scritta “la casa non si tocca” e “ritirate il decreto”. Il vicepresidente della Camera e componente del direttorio M5s, Luigi Di Maio, ha detto: “Questa norma oggi non si vota”. E su Facebook ha scritto: Renzi, #semitocchilaCasa degli italiani sarà un Vietnam dentro e fuori il Parlamento”. Il capogruppo M5s in Commissione Finanze, ,, ha spiegato che “la previsione contenuta nel provvedimento consente alle banche di vendere le case, senza passare dal giudice, se chi ha contratto un mutuo non paga sette rate. In pratica viene reso possibile il “patto commissorio” proibito dal codice civile”. E ha aggiunto: “Non faremo abolire il principio che sia il giudice a decidere se una banca può metter le mani sulla casa”. Anche il senatore di Forza Italia, Michele Bocciardi, ha attaccato, sottolineando che “ipotizzare un automatico passaggio di proprietà alla banca, nella circostanza in cui non si riescano a pagare 7 rate del mutuo, sarebbe una clausola oltremodo penalizzante per le famiglie, specie in periodi di crisi economica come questo. Di questo bisogna tenere assolutamente conto”.

Le associazioni dei consumatori (Adusbef e Federconsumatori) sono sul piede di guerra e in una nota hanno accusano il governo di aver fatto un regalo alle banche per “agevolare la vendita forzosa di immobili”.  L’Adusbef ha sottolineato che tra il 2008 ed il 2013 pignoramenti ed esecuzioni immobiliari sono aumentati di circa il 108,1%, arrivando a superare quota 47.000, stimando per il 2014 una crescita ulteriore dell’11,6%. Il Codacons, poi, ha annunciato un esposto alla procura della Repubblica di Roma.

Dopo un breve battibecco con i parlamentari stellati il viceministro all’Economia, Enrico Morando, si è allontanato dal corridoio dicendo ai suoi interlocutori: “Se volete sapere come la penso dovete consentire lo svolgimento della riunione”. Dopo circa venti minuti i deputati M5s hanno sciolto i picchetti nel corridoio e consentito l’inizio della seduta della commissione.

Il capogruppo Pd alla Camera, Ettore Rosato ha detto che la protesta del Movimento 5 Stelle è stata “una messinscena, un atto gravissimo” perché è “inaccettabile che si impedisca a deputati e governo di entrare in commissione”. Con il decreto attuativo della direttiva sui mutui “si sistema in maniera organica” una norma che “è quella che già si pratica per sentenza della Cassazione”.  Il vice ministro dell’Economia e segretario del partito di maggioranza Scelta civica, Enrico Zanetti,  ha dichiarato di essere aperto a correzioni pur criticando quella che definisce “la gazzarra” dei cinque stelle. Zanetti in una nota ha scritto: “La norma è sicuramente migliorabile e la Commissione è appunto il luogo per discuterne tra maggioranza e opposizione, ma gli scenari che stanno disegnando e il cinema che hanno fatto non hanno nulla a che vedere con il testo in discussione e con la politica che serve al Paese”.

L’Abi, l’associazione bancaria italiana, ha detto che il decreto si applica solo ai nuovi mutui, non è pertanto retroattivo né riguarda la gestione degli oltre 350 miliardi di crediti deteriorati accumulati dalle banche italiane. Il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, infatti, a margine di un convegno alla Luiss, commentando il dlgs in esame presso la commissione Finanze della Camera, ha detto: “Non c’è il rischio di avere la casa pignorata, è una direttiva europea, non è stata richiesta dall’Abi”.  E ha assicurato: “Ho studiato il documento del governo che recepisce la direttiva e non riguarda fatti passati ma eventualità, possibilità per il futuro. E’ una cosa lasciata alla libera contrattazione tra famiglie e istituti bancari e non riguarda il passato e i crediti deteriorati”.

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