Vinitaly compie 50 anni

Vinitaly compie 50 anni

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Un’edizione speciale quella di quest’anno per Vinitaly, il salone internazionale dei vini e dei distillati, a Veronafiere dal 10 al 13 aprile, che celebra cinquant’anni.

Un’edizione speciale

Speciale a cominciare dalle presenze istituzionali che vi partecipano.

Il sindaco di Verona Flavio Tosi, il Capo dello Stato, Sergio Mattarella e il ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina.

Oggi ha tagliato il nastro il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Domani ci sarà il premier, Matteo Renzi. Si tratta della manifestazione più conosciuta del settore enologico nazionale e tra le prime a livello mondiale, nata quando a Verona, dalla Fiera internazionale dell’agricoltura, presero avvio le “Giornate del vino italiano”. La manifestazione si prefigge due obiettivi importanti: promuovere l’eccellenza vitivinicola nazionale e conquistare nuovi spazi di mercato all’estero. Vinitaly gode del sostegno del ministero delle Politiche Agricole, di quello dello Sviluppo economico e dell’Ice, l’Istituto per il commercio estero. A fare gli onori di casa quindi sono stati il ministro Maurizio Martina, il presidente del Veneto Luca Zaia e il sindaco di Verona Flavio Tosi.

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Stefano, uno dei uno dei giovani produttori dell’Associazione Italiana Persone Down (Aidp) e il Capo dello Stato, Sergio Mattarella.

I ragazzi dell’Associazione Italiana Persone Down (Aidp), che in un’azienda agricola del trevigiano coltivano un vigneto in totale autonomia, hanno offerto un omaggio al presidente Sergio Mattarella. Il Capo dello Stato stava uscendo in compagnia del governatore Luca Zaia dallo stand del Veneto, è stato avvicinato da uno dei giovani produttori, Stefano, che gli ha consegnato una bottiglia di Raboso. I vignaioli dell’Aidp realizzano in proprio anche le etichette dei loro vini.

A Verona è in corso l’iniziativa “Vinitaly and the City”

A Veronafiere sono attesi più̀ di 4.100 espositori e circa 55mila operatori da 141 nazioni (pari al 37% del totale dei visitatori). E’ previsto un intenso programma di incontri b2b appositamente formulato da Vinitaly per favorire il matching tra aziende e i circa 1.000 buyer provenienti da 30 Paesi. In contemporanea al salone del vino, si svolge anche Sol&Agrifood, Salone internazionale dell’Agroalimentare di qualità̀ e il 19° Enolitech, Salone Internazionale delle Tecniche per la Viticoltura, l’Enologia e delle Tecnologie Olivicole ed Olearie.

A Verona è in corso anche l’iniziativa “Vinitaly and the City”, il fuori salone dedicato ai wine lover e non solo, in collaborazione con il Comune di Verona e con il patrocinio della Provincia di Verona, organizzato da venerdì 8 a lunedì 11 di aprile. Degustazioni di ogni tipo, vino e cibo di qualità, ma anche musica, spettacoli e incontri in compagnia di grandi ospiti che raccontano il vino attraverso il design, la moda, l’architettura e l’arte.

Il Capo dello Stato e il governatore Luca Zaia.

Aprendo Vinitaly il presidente della Repubblica, ha detto: “Il destino dell’Italia è legato al superamento delle frontiere non al loro ripristino”. E ha sottolineato: “Da prodotto antico a chiave di modernità: un esempio di valorizzazione di assetti esistenti che si è rivelato risorsa preziosa anche nelle fasi più dure della crisi. Il risultato è stato un successo parimenti nell’export. I numeri che, in questa giornata, sono stati ricordati ne sono testimonianza”.

Mattarella: “agire come una squadra coesa”

Per  Mattarella questo esempio è “conferma di come il destino dell’Italia sia legato al superamento delle frontiere e non al loro ripristino”. “Potete essere orgogliosi di questa storia, che avete contribuito a costruire con il progredire di Vinitaly”.  Poi ha affermato che l’obiettivo cui mirare per avere successo è “agire come una squadra coesa” che unisce pubblico e privato e si muove in Europa come in casa propria. La qualità italiana può diventare traino e traguardo: in questo modo, i nostri prodotti agiranno da termine di paragone e varranno sempre di più. Questo ci darà maggior forza anche nella giusta lotta alla contraffazione e nella tutela del made in Italy. Un modello italiano di gestione che, sorretto da una ricerca e da una produzione industriale dei mezzi di raccolta, trasformazione e conservazione di alto livello, puo’ imporsi maggiormente sul mercato internazionale, in analogia ad altri comparti del settore cibo e bevande”. “Il vino è società”.

 

Sergio Mattarella.

Tanti giovani “sono entrati nel settore portando competenze, entusiasmo e tecniche innovative: è importante condividere e trasmettere conoscenze con generosità, perché le nuove generazioni possano partire equipaggiate verso l’avventura della vita”. Il Capo dello Stato ha sottolineato: “Tante donne sono imprenditrici e, opportunamente, Vinitaly ha deciso di accendere i riflettori su questa dinamica realtà.

“Vi sono autentiche rivincite della legalità”

Tanti nuovi lavori, non soltanto hobby e conoscenze diffuse, si sono sviluppati attorno al vino di qualità. E ci sono – tengo a ricordarlo – belle esperienze di imprese in cui operano giovani disabili”. “Vi sono autentiche rivincite della legalità, che hanno il nome dei vini prodotti nelle terre confiscate alla mafia”. “E’ decisivo sviluppare strategie di educazione alimentare, spingere al consumo consapevole, spiegare la cultura vinicola del nostro Paese: è come la buona musica, si apprezza meglio se la si conosce di più”. Poi ha concluso: “Il buon vino chiama la buona alimentazione. La qualità ha a che fare con la salute. E’ bene ricordare che ciò che fa bene all’uomo, che lo nutre meglio, è quasi sempre ciò che rispetta maggiormente e valorizza l’ambiente”.

Sergio Mattarella e il leader della Lega Nord, Matteo Salvini.

Per la prima parte dell’intervento di Mattarella che richiamava il tema delle frontiere (e per Salvini quello dell’immigrazione) il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, ha attaccato il presidente della Repubblica: “Complice e venduto”. E pochi minuti dopo su  Facebook ha scritto: “Il destino dell’Italia è legato al superamento delle frontiere e non al loro ripristino, come a dire avanti tutti, in Italia può entrare chiunque… Se lo ha detto da sobrio, un solo commento: complice e venduto”. Più tardi, interpellato dai giornalisti a margine di un comizio a Porto Recanati, Salvini ha spiegato il tenore del post su Facebook: “La mia non era una frase contro Mattarella: io difendo il diritto dell’Italia e degli italiani. Il presidente non può invitare i clandestini di tutto il mondo a venire in Italia”. Subito da maggioranza e opposizione, sono arrivate espressioni di solidarietà al Capo dello Stato e di biasimo per il leader del Carroccio. In difesa di Mattarella anche i presidenti di Camera e Senato Pietro Grasso e Laura Boldrini che hanno definito “inaccettabili” gli “insulti” di Salvini.

 

 

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