Migranti. Macedonia: in 4 ore passano in 170

Migranti. Macedonia: in 4 ore passano in 170

 

Migranti in attesa al confine tre Grecia e Macedonia.

 

La situazione al confine tra Grecia e Macedonia resta preoccupante,

L’Ue  ha richiamato al “rispetto della legge internazionale”

dopo i fatti di lunedì scorso, quando si sono registrati violenti scontri e lancio di gas lacrimogeni tra polizia e migranti esasperati dall’attesa, che hanno abbattuto la recinzione di filo spinato.  Oggi le autorità  macedoni hanno aperto le frontiere con la Grecia, secondo la polizia greca, una prima volta tra la mezzanotte e le due, lasciando passare 70 profughi  e poi tra le sette e le nove, facendo entrare in Macedonia altre cento persone. Complessivamente è stato autorizzato per 4 ore l’ingresso di 170 profughi provenienti da Siria ed Iraq. La Commissione europea  “preoccupata” richiama le autorità di Skopje al “rispetto della legge internazionale”. La Macedonia intende autorizzare quotidianamente l’ingresso ad un contingente equivalente al numero di persone che la Serbia è pronta ad accettare ogni giorno, quindi non oltre 580. La situazione rimane molto precaria, con il malcontento e la rabbia di circa 10mila migranti bloccati e accampati al confine che crescono di giorno in giorno e con condizioni ambientali e igienico sanitarie sempre più insostenibili: mancano cibo e acqua e molti hanno bisogno di assistenza sanitaria. La Macedonia intanto, dopo gli scontri dell’altro ieri, ha notevolmente rafforzato il dispositivo di sicurezza con l’afflusso alla frontiera di altri 700 uomini tra poliziotti e militari.

Oggi la Commissione Ue presenterà la sua proposta per un Regolamento per il sostegno finanziario d’emergenza “per operazioni di soccorso umanitario” all’interno della Ue. In Ad una Comunicazione che accompagna la proposta si stima la necessità di stanziare 700 mln di euro in tre anni (300mln nel 2016; 200mln nel 2017; 200mln nel 2018). Nel documento si sottolinea l’importanza di adottare la misura “velocemente”, “in vista della primavera e della probabile escalation dei bisogni umanitari. L’azione serve ora”.

In tutto sono 131.724 quelli arrivati attraverso il Mediterraneo e secondo i dati dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), 122.637 di loro, oltre il 90%, sono sbarcati nella penisola ellenica.

Il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, ha assicurato al premier Alexis Tsipras il “fermo appoggio” della Commissione Ue mentre il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, al termine del suo incontro con il cancelliere austriaco,Werner Faymann, ha ribadito la necessità di “aiutare in modo particolare la Grecia”.  L’Austria, però, difendendo la propria politica restrittiva, ha risposto alle dichiarazioni della cancelliera tedesca, Angela Merkel, che “L’Austria non è la sala d’attesa per la Germania” e che “Chi è favorevole ai profughi può prenderli direttamente dai centri di smistamento”. Commissione e Consiglio Ue, nel frattempo, stanno lavorano per mettere in pratica il piano d’azione Ue-Turchia.

Da Nato e intelligence italiana, però, arriva un allarme. La relazione annuale dei servizi di intelligence inviata al Parlamento, infatti, evidenzia come la regione balcanica sia zona di transito privilegiato di foreign fighters che sono partiti da lì, in oltre 900, per i teatri di guerra.

Intanto Papa Bergoglio, che domenica all’Angelus aveva chiesto all’Europa di non lasciare sola la Grecia nell’affrontare l’afflusso di profughi, nell’udienza generale ha detto: “Cercare la giustizia, soccorrete l’oppresso:  rendete giustizia all’orfano, difendete la causa della vedova, pensate ai tanti profughi che sbarcano in Europa e non sanno dove andare”.

 

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