Obama a Cuba. Stretta di mano con Raul Castro

Obama a Cuba. Stretta di mano con Raul Castro

 

Il leader cubano, Raul Castro e il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama.

 

L’Avana vecchia ha applaudito il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, e la sua famiglia, al loro arrivo

Obama ha  ringraziato Papa Francesco e il cardinale Ortega

nella piazza della cattedrale.  Dopo la storica stretta di mano, Barack Obama e Raul Castro si sono scambiati convenevoli attraverso un interprete. Obama ha raccontato a Castro del suo primo giorno all’Avana, ieri. Mentre ascoltava con la mano sul cuore l’inno americano in piazza della Rivoluzione, dove ha reso omaggio al memoriale di Josè Marti, eroe dell’indipendenza cubana, il presidente Usa è stato immortalato con una gigantografia di Che Guevara sullo sfondo. Poi, dopo aver deposto una corona di fiori, il capo della Casa Bianca ha firmato il libro degli ospiti e ha lasciato una dedica: “è un grande onore rendere omaggio a Josè Marti, che ha dato la sua vita per l’indipendenza del suo Paese. La sua passione per la libertà e per l’autodeterminazione continua a vivere nel popolo cubano oggi”. Obama ha voluto ringraziare esplicitamente il “paziente lavoro di mediazione” di Papa Francesco e del cardinale arcivescovo de L’Avana, Ortega, che “hanno contribuito in modo decisivo” a riavvicinare i due Paesi. Il presidente degli Stati Uniti ha detto: “E’ il momento giusto per venire a Cuba e per mettere in moto un processo di cambiamento, consapevoli che questo cambiamento non può avvenire dal giorno alla notte”. Obama si è detto certo che “L’embargo finirà” ma sui tempi non può dare una risposta precisa, aggiungendo che “Quello che abbiamo fatto per 50 anni non è servito né ai nostri interessi nè agli interessi del popolo cubano”. Il presidente Usa ha spiegato: “C’è un crescente interesse al Congresso americano sul tema della revoca dell’embargo”, che resta tuttavia legato ad alcuni elementi tra cui anche i diritti umani, oltre che all’implementazione degli accordi fin qui raggiunti e la strada fin qui tracciata. Raul Castro  ha ribadito che “La rimozione dell’embargo è essenziale”, rappresenta “un ostacolo” allo sviluppo di Cuba. Solo dopo la sua eliminazione si aprirà “una nuova strada”. Castro ha spiegato, tra le altre cose, che Cuba difende i diritti umani ed è disposta al dialogo su questo argomento ribadendo  inoltre la necessità e l’urgenza della restituzione di Guantanamo. Al termine dell’incontro con il leader cubano Obama ha detto: “Grazie per l’accoglienza a me, alla mia famiglia e alla mia delegazione. Da mezzo secolo la visita di un presidente americano qui era inimmaginabile, questo è un giorno nuovo” tra i nostri due Paesi.

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