Bruxelles. Annullata la “marcia contro la paura”

Bruxelles. Annullata la “marcia contro la paura”

 

Estremisti di destra in Place de la Bourse.

E’ ancora caos in Belgio. Mentre continuano blitz e arresti in tutto il Paese, oggi ci sono state tensioni fra polizia ed estremisti di destra a Place de la Bourse. A Bruxelles doveva tenersi la “marcia contro la paura”, una manifestazione  contro gli attentati che hanno colpito martedì scorso la capitale belga, costati la vita a 32 persone.

Rinviato il corteo “per motivi di sicurezza”

Gli organizzatori l’hanno  annullata dopo che le autorità ne avevano sconsigliato la realizzazione. Il ministro degli Interni belga, Jan Jambon, e il sindaco di Bruxelles, Yvan Mayeur, infatti, avevano chiesto “per motivi di sicurezza” alla popolazione di non partecipare oggi alla manifestazione ma di rimandare di alcune settimane il  corteo.

 

Il sindaco di Bruxelles, Yvan Mayeur.

Mayeur aveva detto: “Vista la permanenza del livello di allerta 3 (scesa dal livello massimo di 4) le inchieste ancora in corso e data la mobilitazione delle forze di polizia sul terreno, vogliamo invitare la popolazione a non manifestare domani”, che aveva inoltre chiesto di “rinviare il corteo di qualche settimana” per permettere agli inquirenti di lavorare. La richiesta del Comune della capitale belga aveva ricevuto il sostegno del ministero degli Interni che aveva rilanciato l’invito del sindaco sottolineando anch’egli i “motivi di sicurezza”. Oggi, invece, un gruppo di circa 450 tifosi di calcio, estremisti di destra, di cui molti ubriachi, hanno marciato su Place de la Bourse. I manifestanti erano quasi tutti vestiti di nero, molti indossavano cappucci e passamontagna e facevano il saluto romano. Molti di loro venivano da Vilvorde e da Anversa. La polizia antisommossa ha riportato la situazione sotto controllo dopo aver effettuato una decina di fermi.

Un gruppo di hooligan in place de la Bourse.

La Procura belga, citata dai media, ha anche riferito  di 13 operazioni antiterrorismo effettuate dalla polizia, 3 a Bruxelles, 4 a Malines, 3 a Laeken, e le altre tra Duffel, Molenbeek e Anderlecht e di 13 persone che sono state fermate. Delle 13 fermate 4 persone sono ancora detenute mentre altre 9 sono state rimesse in libertà.

Gli attacchi del 22 marzo sono solo “un assaggio”

Oggi è arrivato un nuovo video in cui l’Isis rivendica le stragi di Bruxelles. Nelle immagini appare Hicham Chaib di Anversa. Secondo il Site, il sito di monitoraggio del jihadismo sul web, l’uomo fa parte del gruppo dello Stato islamico nella provincia siriana di Raqqa. Chaib, nel video,  si esprime prima in francese avvertendo che gli attacchi del 22 marzo sono stati solo “un assaggio”, poi in fiammingo. E nel video giustizia un prigioniero, definendolo “una spia dei crociati”. L’uomo, secondo i media locali,  è un ex membro della “Sharia4Belgium”, l’organizzazione terroristica belga di reclutamento di jihadisti da mandare in Siria, ed ex guardia del corpo del suo fondatore, Fouad Belkacem, detenuto nel carcere di Anversa, partito poi per la Siria a combattere.

A Salerno una rete di falsari di documenti dei terroristi

Ieri sera, a Bellizzi (Salerno), gli agenti della Digos hanno arrestato l’algerino Djamal Eddin Ouali, sospettato di essere implicato in una rete di falsari di documenti, utilizzata anche da terroristi implicati nelle stragi di Parigi e Bruxelles. L’uomo, interrogato, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Le autorità del Belgio ne hanno chiesto l’estradizione con un mandato di arresto internazionale spiccato il 6 gennaio 2016 per i reati di partecipazione ad un’organizzazione dedita al falso documentale e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Il ministro degli Interni belga, Jan Jambon.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il nome di Ouali era venuto fuori nel corso di una perquisizione effettuata in un covo di falsari a Saint-Gilles, un sobborgo di Bruxelles, ad ottobre del 2015, qualche settimana prima delle stragi di Parigi. In quell’occasione i poliziotti sequestrarono circa un migliaio di immagini digitalizzate, tutte riferibili a falsi documenti d’indentità. Secondo le autorità, dunque, Ouali faceva parte di una rete che, su larga scala, realizzava documenti falsi per terroristi e soggetti che volevano uscire ed entrare dall’Europa. Tra le centinaia di falsi documenti trovati nel covo, tre sono stati utilizzati dai terroristi che hanno partecipato ai due attentati. Uno di questi, intestato a Yassine Baghli, è stato utilizzato dal terrorista Abdeslam Salam, che doveva farsi esplodere allo Stade de France, ma che all’ultimo si è tirato indietro e dieci giorni fa è stato arrestato a Bruxelles. Il secondo documento, intestato a Samir Bouzid, è stato invece utilizzato da Mohamed Belkaid, l’uomo ucciso durante il blitz del 15 marzo scorso nell’appartamento di rue de Dries a Forest, dove si nascondeva Salah. L’ultimo falso documento d’identità, infine, intestato a Soufiane Kayal, sarebbe servito a Najim Laachroui, uno dei due kamikaze dell’aeroporto di Zaventen, martedì scorso. Il collegamento con l’Italia è emerso quando Ouali  si è rivolto alla questura di Salerno per chiedere il permesso di soggiorno. I controlli della Polizia hanno consentito di scoprire che il soggetto che aveva presentato la richiesta era ricercato dal Belgio. Le autorità italiane, tramite Interpol, hanno inviato ai colleghi belgi la foto dell’algerino ottenendo la conferma che si trattasse proprio del ricercato. Gli uomini della Digos di Roma e di Salerno, quelli dell’Antiterrorismo e della Polizia Scientifica, si sono messi alla caccia di Ouali, che è stato rintracciato e arrestato nel tardo pomeriggio di oggi. Le autorità belghe  sono state immediatamente informate dell’arresto. Gli inquirenti dovranno ricostruire i motivi della presenza di Ouali in Italia, capire con chi è entrato in contatto e  verificare la presenza nel nostro paese di altri appartenenti all’organizzazione.

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