“La buona scuola” arriva in Cdm. E i sindacati tremano

“La buona scuola” arriva in Cdm. E i sindacati tremano

decreto sull'Ilva

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini

 

 

 

E’ di questa mattina un colloquio tra il presidente del Consiglio e il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini

L’assunzione dei precari

a Palazzo Chigi, per fare il punto sulla riforma della scuola che arriva in Consiglio dei ministri in serata. Tra gli interventi studiati per migliorare il sistema d’istruzione nel nostro Paese un pacchetto di assunzioni che prevede 180.000 “ingressi” (considerando però anche circa 60.000 posti dell’annunciato concorso per insegnanti) attingendo dalle graduatorie a esaurimento, dagli idonei e vincitori dell’ultimo concorso pubblico del 2012 anche attingendo dalle graduatorie di istituto (ci sono materie, come matematica e fisica, in cui scarseggiano prof e discipline che si è deciso di potenziare) offrendo a questa categoria di precari prima un contratto a termine per un altro anno e poi una sorta di “corsia preferenziale” per il concorso che verrà bandito a ottobre). Per i supplenti che hanno più di 36 mesi su posto vacante, in conseguenza del recepimento della sentenza della Corte di Giustizia europea, si è pensato a un indennizzo. Il decreto prevede anche la riforma dell’infanzia (un unico percorso educativo da 0 a 6 anni), interventi legati alla disabilità e al ‘sostegno’, un testo unico nuovo in materia di normativa scolastica, misure per il diritto allo studio, la carriera dei docenti (con gli aumenti stipendiali per il 70% legati al merito e per il restante 30% all’anzianità di servizio), il rafforzamento di alcune materie come musica, arte, lingue straniere, il rafforzamento della scuola-lavoro. oltre che la proposta di una detrazione fiscale per le famiglie che iscrivono i propri figli alle paritarie, che ha suscitato molte polemiche. Per l’approvazione della riforma il premier Matteo Renzi ha scelto di evitare un decreto per non ‘strozzare’ il dibattito parlamentare ma tale scelta, non offrendo certezza sui tempi di approvazione, ha allertato i sindacati che temono per le assunzioni previste.

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