Renzi. “L’Italicum non cambia”. Sulle riforme? “Deciderà il popolo”

Renzi. “L’Italicum non cambia”. Sulle riforme? “Deciderà il popolo”

ddl costituzionale

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi

 

 

 

Oggi vigilia del voto finale alla Camera sul ddl costituzionale. Martedì, infatti, verrà compiuto un nuovo passo nel cammino delle riforme istituzionali. Il premier Matteo Renzi avverte che il testo dell’Italicum sarà approvato così com’è, senza modifiche e che la prossima sarà “la lettura finale”.Dichiara anche che, per quanto riguarda la riforma costituzionale, si farà il referendum, inviando così un messaggio ad opposizione e a minoranza Pd:

“Puntiamo al referendum”

dice Matteo Renzi, che aggiunge, “Sarà il popolo a decidere se la nostra riforma del Senato va bene o no”. Silvio Berlusconi ha già annunciato che Forza Italia, martedì, alla Camera, voterà contro il ddl costituzionale, per dire “no alla prepotenza” del premier. Ma anche la minoranza Pd invita Renzi a non imporre forzature e Alfredo D’Attorre avverte: “Si rischia una spaccatura nel partito che avrebbe ripercussioni sul percorso riformatore”. Senza l’approvazione di Forza Italia a Palazzo Madama e il dissenso della minoranza Pd, dunque, la riforma costituzionale rischia grosso, visti i numeri risicati della maggioranza. E anche la legge elettorale a Montecitorio, per via dei voti segreti, non è al riparo da modifiche. Domani sera si terrà l’incontro convocato presso la sede del partito democratico dal Presidente del Consiglio su fisco, P.a. e terzo settore dove gli esponenti delle diverse aree di minoranza si vedranno per decidere come votare martedì. Matteo Renzi non sembra affatto preoccupato anche se è previsto che in molti diserteranno ancora una volta l’incontro. I bersaniani, coerentemente, dovrebbero confermare il sì, mentre singoli deputati come Pippo Civati e Stefano Fassina non parteciperanno al voto. E’ questo il motivo per cui, in molti, sospettano che il nuovo passaggio dell’Italicum alla Camera e del ddl Boschi al Senato potranno essere compiuti soltanto dopo le amministrative di maggio.

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