Il ministro della Giustizia Andrea Orlando conferma che la proposta del governo sul falso in bilancio potrebbe arrivare in commissione Giustizia al Senato, dove è in esame il ddl anti-corruzione, e dichiara: “Ci stiamo lavorando, siamo in dirittura d’arrivo: fra poche ore presenteremo l’emendamento sul falso in bilancio”.
Il nodo intercettazioni
Il testo dovrebbe eliminare del tutto le soglie di non punibilità per il falso in bilancio: nessuna soglia, né percentuale né patrimoniale, assicura il Guardasigilli. Resta la differenza tra società quotate e non quotate: per le prime, pena da 3 a 8 anni, per le seconde da 1 a 5, e non più da 2 a 6, come in una precedente ipotesi per le imprese sotto i 600 mila euro di volume d’affari. Abbassando l’impianto delle pene previste per le società quotate a 1-5 anni sono a rischio le intercettazioni per le indagini su questo tipo di reati. L’utilizzo di questo strumento da parte degli inquirenti, infatti, scatta per pene oltre i sei anni.