La richiesta di dimissioni è arrivata oggi da più parti all’indomani dell’inchiesta sugli appalti, che ha portato ieri all’arresto di Ercole Incalza, e delle intercettazioni che tirano in ballo il ministro Lupi.
La proposta di una mozione di sfiducia comune
Secondo i Pm di Firenze, una “cupola” pilotava i grandi appalti pubblici in tutta Italia, come quelli legati all’alta velocità, a Expo e alle autostrade, come la Salerno-Reggio Calabria. A gestire il “Sistema”, come lo chiamano i magistrati, sarebbero Ercole Incalza, già capo della Struttura tecnica di missione al ministero delle infrastrutture, e l’imprenditore Stefano Perotti. Lo scandalo ha un pesante risvolto politico che tocca il governo nella persona del ministro per le infrastrutture Maurizio Lupi, sia per il suo “strettissimo legame” con Incalza sia perchè Perotti si sarebbe adoperato per trovare un lavoro al figlio di Lupi, Luca. Il quale ricevette da Perotti anche un rolex da dieci mila euro in regalo. Il presidente del Pd Matteo Orfini interviene: “Ci sono cose che destano inquietudine e preoccupazione. C’è assolutamente la necessità che si chiariscano alcuni aspetti, poi si faranno le valutazioni”. La capogruppo Pd del Senato Angela Finocchiaro ha deciso all’unanimità di chiedere al ministro di riferire in Aula. Il capogruppo di Sel Arturo Scotto lancia “a tutte le opposizione, ad aree del Pd e anche ad altre aree” del Parlamento la proposta di una mozione di sfiducia comune per il ministro dei Trasporti . Mozione di sfiducia anche dal M5S. E il leader della Lega Matteo Salvini dichiara: “Io non condanno nessuno, però mi aspetto che il Ministro dell’Interno o il Presidente del Consiglio vengano in Parlamento a spiegare agli italiani se è tutto falso. E se c’è qualcosa di vero non possiamo avere un Ministro dell’Interno e un Ministro delle Infrastrutture che lavorano con delle ombre del genere”. Ma, secondo quanto si apprende, il ministro dei trasporti Maurizio Lupi, per ora, non sta pensando alle dimissioni.