Silvio Berlusconi si sta preparando al dopo Pisapia. E in un breve collegamento telefonico alla riunione organizzata sabato dal suo partito a Milano
“Divisi e litigiosi”
ha detto: “Nel 2016 dovremo riconquistare Palazzo Marino con un candidato sindaco che sarà la sintesi della nostra storia”, a Milano, dove “tutto è iniziato”, “poi faremo ripartire anche l’Italia, dove siamo la maggioranza vera e naturale”. E poi: “da Milano riparte la sfida alla sinistra, che cambia facce ma mai sostanza”, e “anche Renzi sta dimostrando che la sinistra pensa solo a occupare il potere a qualunque costo”. Durante la riunione sono emerse le inquietudini che aleggiano all’interno del partito. Il capogruppo al Senato Paolo Romani ha compiuto un’analisi spietata della situazione interna, dichiarando: “Non si dica che tutto va bene, perché oggi non va bene nulla”, sostenendo: “Siamo divisi e litigiosi, non raccontiamo cose credibili e i peggiori di noi vanno in tivù solo per dire stupidaggini”. Via Twitter il capogruppo alla Camera Renato Brunetta, gli ha risposto: “Grazie a Romani per avermi definito intransigente nei confronti del governo Renzi. Meglio intransigenti che inesistenti”. E mentre l’europarlamentare Giovanni Toti e la coordinatrice lombarda di FI Mariastella Gelmini si sono detti fiduciosi in una ricomposizione di tutto il centrodestra sul modello lombardo, con la Lega e Fdi ma anche Ncd, Romani, ha messo in dubbio l’utilità per FI di fare da perno a una coalizione che oggi andrebbe “dal Le Pen italiano Salvini, che dice cose terrificanti, ad Alfano che è il servo sciocco di Renzi”.