Ddl anticorruzione. Torna il falso in bilancio

Ddl anticorruzione. Torna il falso in bilancio

ddl anticorruzione

Il ministro della Giustizia Andrea Orlando

 

 

 

Via libera del Senato al ddl anticorruzione, dopo mesi di stallo in Commissione. Il presidente del consiglio Matteo Renzi esprime soddisfazione

Torna il falso in bilancio

dichiarando: “Approvata la legge anticorruzione: stretta sui reati di mafia, falso in bilancio, aumentano le pene per la corruzione nella PA. #lavoltabuona”. E a chi gli chiede un commento sul fatto che in alcune votazioni la maggioranza sia stata risicata, il ministro della Giustizia Andrea Orlando risponde: “Abbiamo rischiato e abbiamo vinto. Sapevano di correre dei rischi in questo passaggio ma siamo andati avanti lo stesso” ed è stato portato a casa “il risultato”. Sì alla possibilità di poter ricorrere al patteggiamento e alla condizionale nei processi per i delitti contro la pubblica amministrazione, ma unicamente nel caso in cui ci sia stata la restituzione integrale del “maltolto”. Con l’approvazione dell’articolo 6, è previsto l’obbligo per il Pm di informare il presidente dell’Autorità nazionale Anticorruzione. Passa anche l’articolo 3 del disegno di legge: il funzionario corrotto dovrà versare allo Stato una somma pari alla “mazzetta” ricevuta. E torna il falso in bilancio che ripristina il reato depenalizzato durante il governo Berlusconi. Parlando della legge anticorruzione, in un’intervista a Radio Montecarlo, Antonio Di Pietro dice: “Il pesce d’aprile oggi sta nel fatto non che si faccia la legge, ma come è fatta la legge. Poi piuttosto che non fare niente, va bene anche questo”. Dopo le consultazioni on line, in cui hanno votato contro l’80,3% degli iscritti sul blog di Beppe Grillo, il M5s ha deciso che voterà no.

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