Dall’Ue controlli sistematici alle frontiere esterne

Dall’Ue controlli sistematici alle frontiere esterne

 

Il ministro dell’Interno francese Bernard Cazeneuve

 

I ministri dell’Interno e della Giustizia dei 28 Paesi membri dell’Unione Europea, riuniti a Bruxelles dopo i fatti di Parigi, hanno chiesto alla Commissione di presentare una revisione mirata dell’articolo 7.2 del codice Schengen per rendere i controlli alle frontiere esterne sistematici. L’area Schengen, dove i cittadini di 22 Paesi dell’Ue (insieme a Norvegia, Svizzera, Islanda e Liechtenstein) possono viaggiare senza passaporto. Schengen è finita sotto accusa dopo che si è scoperto che alcuni dei terroristi degli attentati di Parigi arrivavano dal Belgio. La Francia chiede da un anno e mezzo di rendere più efficienti i controlli ai confini esterni di Schengen: “Serve che non ci si limiti a registrare chi arriva, ma che si facciano verifiche sulle basi di dati nazionali ed europee, e che tale consultazione dei dati sia obbligatoria”. Il ministro francese Bernard Cazeneuve ha spiegato che la Commissione Ue presenterà entro fine anno una revisione mirata di Schengen: “Il Consiglio Ue ha concordato la stretta sui controlli sistematici e coordinati alle frontiere esterne dell’Europa anche per i cittadini Ue”. Il commissario europeo per le migrazioni, gli affari interni e la cittadinanza, Dimitris Avramopoulos, ha aggiunto che Schengen prevede già questa possibilità che quindi può già essere attuata. Dimitris Avramopoulos ha detto: “l’Europa ha dato una risposta alle richieste della Francia”, spiegando che “non è stata attaccata solo la Francia ma l’Europa intera, e la risposta doveva essere europea”.

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