Pronto il piano di sicurezza per il Giubileo

Pronto il piano di sicurezza per il Giubileo

 

Il prefetto di Roma Franco Gabrielli

 

Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha detto che il decreto che stanzia fondi per il Giubileo

Oltre mille obiettivi sensibili

“è pronto, è in fase di trasferimento al Quirinale, contiene anche le disposizioni per inviare 1.500 militari in più a Roma. E’ questione di ore”. Il piano di sicurezza prevede che in città saranno impiegati duemila uomini, a presidiare non solo gli oltre mille obiettivi sensibili e gli eventi considerati a rischio, ma anche autobus e metropolitane. Agenti in divisa saliranno sui mezzi di trasporto per garantire la sicurezza dei passeggeri. Controlli rafforzati e metal detector in azione a San Pietro, per l’Angelus, presso i principali monumenti della Capitale, dal Colosseo a Fontana di Trevi, e all’Olimpico. Attenzione particolare sarà rivolta anche ai luoghi di ritrovo, in particolare dei giovani, come concerti o manifestazioni. Controlli serratissimi anche nelle piazze della movida dove il questore Nicolò D’Angelo non esclude perquisizioni, “qualora lo si ritenga opportuno”. Il dispositivo di sicurezza prevede anche ulteriori stringenti controlli sul Tevere e sulle vie utilizzate dai pellegrini per raggiungere la Capitale, dagli aeroporti alle stazioni ferroviarie. E maggiore presenza delle forze dell’ordine anche nelle periferie. Dall’ 8 dicembre il piano prevede la no-fly zone: il divieto di sorvolo sulla città per gli ultraleggeri e le misure “anti-droni”. Il prefetto di Roma, Franco Gabrielli, ha commentato l’avvio del piano di sicurezza del Giubileo a Roma, dicendo: “Oggi trovano applicazione le misure di sicurezza disposte dal questore per l’anno giubilare. Le misure sono molto più stringenti ma non cambierà nulla dal punto di vista delle libertà e dei diritti dei cittadini”, spiegando che “La battaglia contro il terrorismo non si vince o si perde per la presenza in strada di agenti in divisa o militari che presidiano ma per il sistema di sicurezza nel suo complesso che vede l’attività non visibile come la principale”. Il prefetto di Roma ha aggiunto che “La differenza non la fa il numero di agenti schierati ma la loro disposizione sul territorio, la capacità di reazione e la capacità di impedire che certi eventi accadano”. E ha concluso: “Se qualcuno pensa che il controllo sia la camionetta con i militari h24 lo invito a pensare a quanti luoghi sensibili come scuole e musei la nostra Capitale vanta. Neanche l’esercito Usa potrebbe garantire questa sorveglianza e sarebbe esso stesso un motivo di sconfitta. Avremmo più militari che non cittadini”.  Il prefetto Gabrielli non ha escluso l’ipotesi di abbattimento dei velivoli in caso di non rispetto della no-fly zone.

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