Sanità. In Lombardia appalti truccati e tangenti

Sanità. In Lombardia appalti truccati e tangenti

 

Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni e il consigliere regionale della Lega Nord e presidente della Commissione Sanità in Regione Lombardia, Fabio Rizzi.

 

Forte scossa per la Lega, il mondo politico e la sanità lombarda, all’indomani dell’operazione “smile”,

Tangenti per 400 milioni di euro

condotta dalla Procura di Monza per irregolarità in appalti odontoiatrici in aziende ospedaliere lombarde, che ha consegnato agli arresti domiciliari  il consigliere regionale della Lega Nord Fabio Rizzi. Impietoso il giudizio che il gip Emanuela Corbetta ha formulato nei confronti del presidente della Commissione Sanità in Regione Lombardia Rizzi e del suo braccio destro Mario Valentino Longo (appartenente allo staff di Rizzi e consulente Erupolis, società riconducibile alla Regione. I due, ha dichiarato Corbetta,  “hanno fatto del potere politico lo strumento per accumulare ricchezze, non esitando a strumentalizzare le idee del partito che rappresentano, a intimidire facendo valere la loro posizione, chi appare recalcitrante alle loro pretese”. Secondo la Procura si tratta di un giro di affari per 400 milioni di euro in dieci anni, incentrato sull’esternalizzazione dei servizi odontoiatrici o collaborazioni in vari ospedali lombardi. Dall’inchiesta scaturisce un quadro di appalti truccati e gestione dei servizi con qualità tendente al ribasso e un sistema teso a spingere gli utenti a preferire le prestazioni a pagamento invece di quelle del servizio sanitario nazionale. Partecipi dell’ associazione anche le compagnie di Rizzi e Longo che sarebbero state intestatarie di quote di società attraverso le quali passavano le “mazzette”. Dalle indagini è emerso che Rizzi ebbe interamente pagata dall’ imprenditrice Maria Paola Canigrati (amministratrice di varie società del settore, che aveva ottenuto un monopolio nell’assegnazione degli appalti nelle strutture ospedaliere), la campagna elettorale del 2013 che lo portò in Consiglio Regionale. Dopo l’arresto di Rizzi il segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini, ha annunciato:  “Per il bene suo, della verità, della Lega e dei cittadini della Lombardia, il consigliere Fabio Rizzi è sospeso dalla Lega Nord”. Ieri, su Facebook, Salvini, aveva scritto: “Esco ora dal Parlamento Europeo e leggo degli arresti in Lombardia. Prima riflessione: chi sbaglia davvero, non merita la Lega. Seconda riflessione: spero che le accuse si rivelino una bufala. Terza riflessione: spero che alcuni magistrati non siano in campagna elettorale, è accaduto già troppe volte. Quanto fango e inchieste sulla Lega finite nel nulla, senza neanche chiedere Scusa”. Salvini aveva aggiunto: “quarta riflessione: sono sicuro che l’eventuale errore di pochi non danneggerà il lavoro delle migliaia di persone che ogni giorno mandano avanti benissimo gli ospedali in Lombardia”, concludendo: “sono orgoglioso di essere il Segretario della Lega”. Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni,  ha dichiarato: “Fermo restando che stiamo leggendo gli atti e verificando nel dettaglio le imputazioni, il mio primo sentimento è di stupore e di grande delusione se le accuse fossero confermate nei confronti di Fabio Rizzi. Ad ogni modo non abbiamo nessuno da difendere, chiunque abbia sbagliato mi risponderà”. Intanto le opposizioni (Pd, Patto civico) stanno preparando una mozione di sfiducia nei confronti del presidente Maroni che sarà depositata stasera, al massimo domattina, come hanno spiegato i rappresentanti del centrosinistra regionale durante una conferenza stampa a Palazzo Pirelli.  Pd e Patto civico hanno auspicato che il documento sia firmato anche dai consiglieri del M5S, che a loro volta in una nota hanno dichiarato  che “per mandare a casa il governatore sono pronte da tre anni”.

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