Conflitto d’interessi. In Aula il 23

Conflitto d’interessi. In Aula il 23

 

Il deputato Dem Andrea Giorgis.

 

Approderà finalmente martedì in Aula a Montecitorio la legge sul conflitto di interessi.

L’Autorità per la concorrenza ha il compito di verifica

La discussione generale è già avvenuta nelle scorse settimane, quindi le votazioni inizieranno subito. Destinatari delle nuove regole sono tutti i componenti degli Esecutivi nazionali e regionali e in parte anche i membri del Parlamento e i consiglieri regionali, per i quali cambiano anche alcune norme in materia di ineleggibilità. Per chi è al governo scatta l’obbligo di dichiarazione dei casi di conflitto di interesse che devono essere rese “anche dal coniuge non legalmente separato e dai parenti entro il secondo grado del titolare della carica di governo”. Il testo messo appunto dai deputati, dopo i molti stop and go, cambia la legge Frattini (che prevede un intervento perlopiù successivo), affidando il compito di verifica e attuazione delle nuove disposizioni all’Autorità per la concorrenza, della quale cambiano anche i criteri di nomina. I componenti, infatti, tornano ad essere cinque e sono eletti dal Parlamento attraverso un meccanismo che prevede anche un quorum a garanzia delle minoranze. Il deputato Pd Francesco Sanna ha dichiarato: “Con queste norme il Berlusconi del ’94 non avrebbe potuto candidarsi, se non cedendo le sue imprese a un blind trust. Il conflitto di interesse riguarderà anche i proprietari reali delle imprese e non solo gli amministratori”.

Le difficoltà ad incassare il primo via libera del Parlamento risiedono nel fatto che Forza Italia si è battuta con forza perchè la legge Frattini non subisse una revisione radicale.  Mentre la sinistra Pd e il M5s hanno ritenuto le nuove norme poco incisive, tanto che Danilo Toninelli (M5s) ha drasticamente dichiarato: “E’ una legge che è la sorella maggiore di quella di Berlusconi”.  La sinistra del partito di maggioranza auspica anche che nel caso in cui si evidenzi una situazione di conflitto relativa a un parente stretto, questa possa comportare una causa di “incompatibilità”. Ad ogni modo il testo approderà il 23 prossimo in Aula e, come ha osservato il deputato Dem Andrea Giorgis, per ora “Tutti i nodi sono stati rinviati. In Aula ripresenteremo gli emendamenti”.

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