Unioni civili. Oggi alle 19 la fiducia al Senato

Unioni civili. Oggi alle 19 la fiducia al Senato

 

La senatrice Pd Monica Cirinnà.

 

Dopo le polemiche e i rinvii sembra essere arrivato al Senato il giorno delle Unioni civili:

Ieri è stato trovato un accordo tra PD e NCD

il disegno di legge che vuole regolamentare le unioni civili fra persone dello stesso sesso e le convivenze tra le coppie di fatto. Al Senato, dunque, alle 9.30 circa di questa mattina è cominciato il dibattito sul voto di fiducia che permetterà di evitare la discussione e il voto su centinaia di emendamenti, nonostante il presidente del Senato Pietro Grasso avesse già deciso di non ammettere nessun emendamento “premissivo” e “supercanguri”.  Alle 17.20 sono previste le dichiarazioni di voto e la chiama per il voto sarà intorno alle ore 19.00. Il voto di fiducia è stato chiesto dal governo sul maxi-emendamento su cui ieri, nel tardo pomeriggio, è stato trovato un accordo tra PD e NCD all’interno della maggioranza di governo.  Il maxi-emendamento va a sostituire interamente il disegno di legge Cirinnà sulle unioni civili. Rispetto al ddl Cirinnà, dal maxi-emendamento sono stati tolti l’articolo 5 relativo alla “stepchild adoption” e l’articolo 3 relativo all'”obbligo di fedeltà”. E’ stato quindi rimandato ad un altro momento un disegno di legge di riforma delle adozioni dopo l’avvio di “un’articolata e approfondita attività conoscitiva sul tema delle adozioni”, in commissione Giustizia alla Camera. Il capogruppo del PD al Senato, Luigi Zanda, ha garantito che la stepchild adoption sarà introdotta in un nuovo ddl che dovrà avere “una corsia preferenziale” ed essere approvato alla Camera e al Senato “entro la fine di questa legislatura”. Ad accordo trovato il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha esultato, dichiarando: “Abbiamo impedito una rivoluzione contronatura e antropologica”. Ma l’ex Pd Pippo Civati ha immediatamente replicato: “Chiediamo ad Alfano di prendere la macchina del tempo che lo ha portato fino a noi e di ritornare alla preistoria da cui proviene. Un ministro dell’Eterno ritorno alla discriminazione. Si dimetta”. Non mancano i commenti anche dalla sinistra dem. Il capogruppo del Pd alla Camera, Roberto Speranza, ha detto: “Caro Alfano l’unica cosa contro natura di questi giorni è stato l’oscurantismo di chi non vuol riconoscere l’uguaglianza dei diritti delle persone”.  La replica di Alfano è stata: “Caro Speranza è secondo natura che due uomini abbiano un figlio? E’ secondo natura che una donna metta sul proprio ventre la targhetta del prezzo. No, caro Speranza. Anche la politica ha un limite: la natura”. Il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, ha voluto sottolineare: “Credo che oggi dovrebbe prevalere il buon senso anche nelle dichiarazioni. Il regalo all’Italia è consentire alla Costituzione di trovare piena applicazione e di affermare finalmente che il progetto di vita tra due persone dello stesso sesso non vale meno di quello tra un uomo e una donna. Il regalo all’Italia è dire che non ci sono cittadini di serie B. E questa legge va nella direzione giusta”.  Nel frattempo è arrivata la contromossa di un gruppo di senatori Pd che presenta un ddl per togliere il riferimento all’obbligo della fedeltà dal codice civile.

Per riassumere e chiarire, visto che una legislazione in materia era del tutto assente, si andrà a votare un ddl Cirinnà espunto, ovvero che non prevede più l’articolo 5 relativo alla stepchild adoption,  che voleva estendere alle coppie omosessuali i requisiti previsti da alcuni punti della legge 184 del 1983 in materia di adozione. E che non prevede più neanche l’articolo 3 del testo originario, quello relativo all’obbligo di fedeltà, che prescriveva che, nell’unione civile, le parti “acquistano gli stessi diritti e assumono i medesimi doveri; dall’unione civile deriva l’obbligo reciproco alla fedeltà”. Rimangono salvi gli altri punti nodali: tra questi, la possibilità di assumere il cognome del partner, l’obbligo reciproco all’assistenza morale, materiale e alla coabitazione, e i vari diritti in materia di regime patrimoniale, la possibilità di scioglimento (una sorta di divorzio breve) davanti all’ufficiale di stato civile. Al fine di assicurare la tutela dei diritti effettiva e il pieno adempimento degli obblighi che derivano dalle unioni civili, si applicano ad ognuna delle parti dell’unione civile quelle disposizioni che si riferiscono al matrimonio e che riguardano i coniugi per come previste dalle leggi e dai regolamenti e dagli atti amministrativi tranne nei casi in cui si tratti di norme del codice civile “non richiamate espressamente nella presente legge”. Insomma, fatta salva la normativa vigente in materia di adozioni, i tribunali potranno comunque di volta in volta giudicare i ricorsi  inoltrati da coppie omosessuali per il riconoscimento della stepchild.

Dunque per la fiducia al maxiemendamento sulle unioni civili “I voti ci saranno”, ha assicurato la battagliera senatrice Pd che ha dato il nome alla legge sulle unioni civili, Monica Cirinnà, perché abbiamo “ottenuto l’obiettivo più importante: l’unità del partito”. Sul nuovo testo, insomma, c’è l’accordo della minoranza del Pd, dei cattodem e “c’è l’accordo con gli alleati di governo” che si sono dimostrati “leali con gli impegni presi”.

Ad aggiungersi a quelli del governo ci saranno anche quelli dei verdiniani di Ala. Il presidente di Ala, Lucio Barani, infatti, ha dichiarato: “Ala vota la legge tecnicamente e politicamente il gruppo compatto voterà la fiducia”. E ha aggiunto: “Abbiamo visto che siamo indispensabili per le riforme, siamo il paracadute di emergenza di una maggioranza che si deve aprire quando quello di ordinanza è in difficoltà”, “Da luglio ci siamo aperti troppe volte perché quello di ordinanza aveva troppe falle”, “Senza l’intervento di Ala la legge sarebbe stata affossata”.

 

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