Bassolino: “Un’arroganza insopportabile”

Bassolino: “Un’arroganza insopportabile”

 

L’ex governatore della Campania, Antonio Bassolino.

 

Il giorno dopo la bocciatura del suo ricorso per l’esito delle primarie

“Sarà un’assemblea molto larga”

di centrosinistra che si sono svolte domenica scorsa a Napoli, oggi Antonio Bassolino, su Facebook, ha annunciato a tutti l’appuntamento di Sabato alle 10.30 al teatro Augusteo #napoliriparte”. Nelle ultime ore si è anche parlato del fatto che l’ex governatore della Campania starebbe valutando la possibilità di scendere in campo con una propria lista civica.

Questa sera l’ex governatore della Campania è stato ospite a “Otto e mezzo” su La7. Alla domanda se la convention dell’ex sindaco sabato a Napoli servirà ad annunciare una candidatura autonoma a sindaco,  Bassolino ha risposto: “No, sarà un’assemblea molto larga per continuare una battaglia di legalità”. E ha spiegato: “Faremo il punto della situazione, con chi mi ha sostenuto e con tanti napoletani sconcertati per come il Pd affronta la questione dei fatti seri e gravi verificatisi in sei seggi delle primarie”. Antonio Bassolino ha dichiarato: “Sabato apro un percorso democratico di consultazione con la città. Reagire o no a un’arroganza insopportabile? Io dico sì. Vado avanti con la città da sabato mattina, per chiederci insieme: abbiamo le forze per andare avanti e per vincere, anche senza il Pd? Io infatti mi candido per vincere, non per dare fastidio”. Secondo l’ex governatore a Napoli “il Pd rischia il suicidio se non corregge l’atteggiamento di minimizzare fatti gravi. Questo modo di fare è un’offesa ai 30mila che hanno votato alle primarie e all’intera città di Napoli”.  Bassolino, che ha giudicato “illegittima” la decisione a lui contraria del comitato di garanzia, ha informato anche sulla sua decisione di preparare un nuovo ricorso.

A proposito della decisione  di un nuovo ricorso da parte dell’ex sindaco, il presidente della commissione di garanzia per le primarie del centrosinistra a Napoli, Giovanni Iacone, ha precisato: “Al momento non ci è giunto alcun ricorso, ma se dovesse arrivare convocherò ad horas la commissione per esaminarlo”. E ha aggiunto: “Ho depositato questa mattina i verbali e quindi ci sono 48 ore di tempo a partire da stamane per farlo”. Il presidente della commissione si sofferma anche sulla possibilità che Bassolino ricorra alla commissione di garanzia nazionale del Pd o alla magistratura ordinaria, e ha spiegato: “Nel documento firmato da chi ha partecipato alle primarie si dice espressamente che la commissione è organo di ultima istanza. Quindi tutti i partecipanti alle primarie lo hanno accettato espressamente. E’ un regolamento chiaro, non un sotterfugio. E lo stesso vale per la clausola compromissoria in cui i candidati si sono impegnati a non ricorrere alla magistratura ordinaria. Tutto questo ha un senso: garantire che in tempi certi la coalizione abbia il suo candidato alle elezioni amministrative ed evitare che ci siano discussioni senza fine e che facciano rimanere il partito impantanato”.

Intanto la candidata del Pd a sindaco di Napoli, Valeria Valente, ha detto che su eventuali brogli bisogna essere “seri, rigorosi e inflessibili”. Ma Valente chiede di non strumentalizzare e apre al dialogo con Bassolino proponendo di “lavorare insieme per costruire un’alternativa seria e credibile per Napoli”.

Il leader di Sinistradem, Gianni Cuperlo, in conferenza stampa, ha presentato un documento-appello, spiegando: “Qui non si tratta di fare qualche aggiustamento, siamo davanti a un problema molto più serio, che è il bisogno di rigenerare il Pd. Non si può rimuovere quella che è una frattura che segna il perimetro del centrosinistra e non va liquidata come fosse polvere sotto il tappeto”. E ha aggiunto: “Il Pd va ricostruito e bisogna farlo dalle radici. Non può essere né un ascensore sociale per le carriere di alcuni né un esercito svuotato di soldati e messo al servizio del potere”. Poi, rivolgendosi anche alla sinistra fuori dal partito, ha detto: “Lo dico a Renzi: svolga il suo compito di segretario. La segreteria del Pd non è convocata da mesi, si era iniziato bene convocandola all’alba, la si convochi anche più tardi ma la si convochi”.

Tensioni anche per il caso “schede bianche” nel Pd romano, le schede fantasma usate per gonfiare i dati dell’affluenza. Dopo che un dirigente nazionale anonimo del Pd aveva rivelato al Messaggero che “schede bianche e nulle sarebbero state virtualmente gonfiate per fare aumentare i dati sull’affluenza”, il comitato promotore dunque ha avviato le verifiche e sono emersi effettivamente degli errori di conto, tanto è vero che i numeri non sono quelli annunciati il 7 marzo. Dunque i votanti non sono più 47.317 ma 44.501, le schede bianche non sono più 2.866 ma 567 e quelle nulle non più 843 ma 326. Gli organizzatori hanno spiegato che per sbaglio sono state sommate le schede bianche delle primarie nei quattro municipi a quelle per il Campidoglio ed è stata fatta una proiezione errata di dati. In definitiva i numeri indicano un crollo dell’affluenza ancor più marcato di quanto fosse stato calcolato, molto al di sotto dei 50 mila, rispetto ai 100 mila partecipanti alle primarie del 2013.

 

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