Inchiesta petrolio. Sentito oggi il ministro Boschi

Inchiesta petrolio. Sentito oggi il ministro Boschi

 

Il ministro per i rapporti col Parlamento, Maria Elena Boschi.

Il procuratore della repubblica di Potenza, Luigi Gay e i pm Basentini e Triassi, titolari dell’inchiesta sul petrolio in Val d’Agri, che ha portato nei giorni scorsi alle dimissioni del ministro per lo Sviluppo Economico, Federica Guidi, si sono recati a Roma, per interrogare, come persona informata sui fatti, il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi.

Il ministro è stato ascoltato per circa due ore

Il ministro è stato ascoltato poco dopo le 15.00, per circa due ore, in un ufficio decentrato di Palazzo Chigi, dai magistrati che sono entrati da un ingresso secondario nel tentativo di evitare l’assedio di cronisti a fotografi. All’audizione del ministro Boschi, hanno partecipato anche il magistrato della Direzione Nazionale Antimafia, Elisabetta Pugliese e il dirigente della squadra mobile di Potenza, Carlo Pagano. Al centro del colloquio con i magistrati, l’emendamento inserito  e approvato in legge di stabilità, che sbloccava interventi strutturali legati alle estrazioni petrolifere in Val d’Agri, nel potentino.  Il ministro Boschi era stato chiamato in causa in una telefonata del ministro Guidi al compagno Gianluca Gemelli, direttamente interessato all’affare,  in cui garantiva l’approvazione di quell’emendamento.  In particolare il ministro ha dovuto fornire ai magistrati spiegazioni sulla firma apposta all’emendamento. Al termine dell’interrogatorio il ministro Boschi si è diretto verso il Nazareno per la direzione Pd.

Il segretario del Pd, Matteo Renzi.

Proprio mentre si svolgeva l’interrogatorio del ministro per i Rapporti con il Parlamento, infatti, al Nazareno, nella direzione Pd, , il segretario stava affrontando l’argomento petrolio polemizzando nei confronti della procura di Potenza. Renzi ha detto: “Chiedo alla magistratura italiana non solo di indagare il più velocemente possibile ma di arrivare a sentenza. Ci sono indagini della magistratura a Potenza con la cadenza delle Olimpiadi”, ogni quattro anni, “e non si è mai arrivati a sentenza. Un Paese civile è un Paese che va a sentenza”. Poi, facendo riferimento a Berlusconi, il presidente del Consiglio ha rimarcato che mentre in passato si parlava di “legittimo impedimento” oggi c’è un premier che chiede di essere interrogato dai giudici. E ha ribadito: “Noi non siamo uguali agli altri: sia stampato in testa a chiunque abbia dubbi. Noi non siamo quelli del legittimo impedimento, ma chiediamo che si facciano le sentenze sul serio, veloci”. Il procuratore Gay non ha voluto commentare le parole del premier Renzi, mentre ai giornalisti, che gli chiedevano del motivo della trasferta a Roma per sentire il ministro Boschi, “ha risposto: “Era necessario farlo”.

Il ministro Maria Elena Boschi.

Secondo quanto si apprende da fonti qualificate, non è stata invece ancora calendarizzata l’audizione dell’ex ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi.  Il  deputato M5s, Alessandro di Battista, sul blog di Beppe Grillo, ha attaccato il ministro Boschi, sfidandola anche,  in tv. Di Battista ha scritto: “Il padre vicepresidente di Banca Etruria. Il fratello appena laureato immediatamente assunto dalla Cmc (un colosso tra le cooperative rosse).

Di Battista: “ho chiesto alla Boschi un confronto Tv”

Lei che firma leggi che sbloccano pozzi petroliferi per una multinazionale francese la quale poi affida alcuni lavori al fidanzato della sua collega ministro. Sempre lei che fa la riforma costituzionale con Verdini, uomo di Berlusconi, condannato per corruzione, sotto processo per bancarotta fraudolenta (stesso reato contestato al babbo) e vicino agli ambienti della massoneria toscana. La Boschi e i poteri forti #BoschiFacceRide”. E ha aggiunto: “Succede tutto questo ma Maria “Etruria” Boschi dice che attaccano il governo perché loro sono contro i poteri forti. Altissima comicità da parte del ministro. Io ho chiesto alla Boschi un confronto Tv. Magari a Ballarò domani sera. Vediamo se avrà il coraggio di dire queste scemenze in diretta davanti agli italiani”.

Il capogruppo di Forza Italia, Renato Brunetta ha affermato:   “Il conflitto di interessi è la malattia mortale di questo esecutivo. E pensare che Renzi doveva rottamare tutto e tutti, doveva cambiare verso, mi sembra che sia nel verso peggiore, quello del conflitto di interessi”.

L’ex ministro per lo Sviluppo economico, Federica Guidi, il ministro Boschi e il premier Matteo Renzi.

Intanto il Tribunale di Potenza, al termine di una camera di consiglio durata circa quattro ore, ha condannato a pene comprese fra due e sette anni di reclusione gli ex vertici della Total e alcuni imprenditori e amministratori. Questa inchiesta, che risale al 2008, e fu coordinata dall’allora pm di Potenza Henry John Woodcock, si riferisce ai lavori per la costruzione del centro oli di “Tempa Rossa”, fra Corleto Perticara (Potenza) e Gorgoglione (Matera).

L’indagine della Procura di Potenza sul Centro Olio di Viggiano, invece, ha fatto fa indignare l’Ad di  Eni, Claudio Descalzi,  che, a margine di una presentazione in Borsa a Milano, se l’è presa con “chi dice senza sapere quello che facciamo, che siamo degli avvelenatori”. E ha aggiunto che questa “E’ la cosa che mi fa indignare di più perché non avveleniamo nessuno, lo fa invece chi racconta cose senza capire e approfondire, avvelenando il sistema industriale e l’ambiente sociale”.

L’ad di Eni, Claudio Descalzi.

A protestare per il colloquio chiesto dai pm di Potenza al ministro Boschi, oggi, è stato solo un parlamentare di Area Popolare, Sergio Pizzolante, che ha detto: “La situazione è inquietante, gravissima sul piano degli equilibri democratici, E’ evidente che ci sono pm che entrano nel processo legislativo, anzi, ci entrano cercando capi d’accusa. Così come ci sono reati costruiti a fini politici per i pm politicizzati che sono sì una minoranza, ma potentissima”.

Il Movimento 5 stelle domani depositerà  al Senato la mozione di sfiducia nei confronti del governo Renzi. Secondo i Cinque stelle tutto il governo è responsabile dei rapporti con i petrolieri e per chiudere il caso non bastano le dimissioni del ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi.

Di Maio: “Il Governo prova ad occultare”

Il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, presente a Viggiano,  insieme ad una delegazione di parlamentari del M5S per una manifestazione sull’inchiesta sul petrolio, ha detto: “E’ uno scandalo che in questo momento il Governo sta facendo di tutto per provare ad occultare”. E ha aggiunto: “Non siamo assolutamente con questo Governo, vogliamo mandarlo a casa. Abbiamo presentato una mozione di sfiducia e vogliamo che si voti il prima possibile in Senato”.

Oggi il Codacons ha presentato un esposto ai pm di Potenza per chiedere ai magistrati di estendere le indagini e verificare le responsabilità del ministro Boschi. Il ministro già nei giorni scorsi, in dichiarazioni pubbliche e interviste, aveva spiegato che il suo interessamento a quell’emendamento era dovuto soltanto al suo ruolo, perchè è compito del responsabile per i Rapporti con il Parlamento seguire e firmare le proposte di modifica presentate dal governo.

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