Petrolio. Mozione di sfiducia di M5s e centrodestra

Petrolio. Mozione di sfiducia di M5s e centrodestra

Il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio.

Una delegazione del movimento M5s è a Viggiano, centro di uno dei due filoni di indagine e ha accusato il governo di “occultare trivellopoli”. Il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, a Viggiano, ha detto “Trivellopoli è uno scandalo che in questo momento il Governo sta facendo di tutto per provare ad occultare”. E ha chiesto la calendarizzazione della mozione di sfiducia che ha presentato.

Una “condotta gravemente omissiva”

I senatori del M5s, nella mozione di sfiducia al governo, hanno scritto che sul presidente del Consiglio grava una “condotta gravemente omissiva, stante l’assenza di tempestivi provvedimenti governativi, generali ed astratti, volti a mettere in sicurezza, ex ante, il sistema Paese dagli esiti perniciosi della commistione di interessi pubblici e privati, che anzi sembra prosperare proprio negli ambiti che dovrebbero prevenirla”. E, riguardo Renzi e il resto dell’esecutivo, si segnala “una palese responsabilità politica in vigilando”. Il M5s sostiene che l’Italia non può “proseguire ad avere un Governo le cui attività amministrative e normative, sono anche velatamente ravvisabili tra quelle riferite a interessi economici privati se non di persone legate da rapporti di varia natura a esponenti del Governo stesso”.

Il deputato Cinque Stelle Alessandro di Battista.

I 5 Stelle sostengono che “nel corso del suo mandato, il Governo ha adottato numerosi provvedimenti rivelatisi non solo idonei a configurare i profili tipici del conflitto di interesse in capo a esponenti governativi, ma funzionali a esigenze delle maggiori lobby economiche del Paese, quali quelle bancarie, finanziarie e petrolifere” e che “i fatti riportati nel presente atto dimostrano l’esistenza di comportamenti governativi sanzionabili sia sotto il profilo politico sia, ove confermate le risultanze di indagini in corso, sotto quello penale”. I 5 Stelle, oltre la responsabilità del ministro Boschi e del premier sui fatti oggetto di inchiesta, sottolineano anche quella relativa al referendum sulle trivelle.

C’è la volontà di sabotare  il referendum

“Considerato, infine che, in perfetta coerenza con l’attività governativa enunciata risulta, inoltre, la palese, oltreché illecita, volontà di sabotare politicamente il referendum abrogativo del 17 aprile 2016, concernente le operazioni di estrazione, produzione e stoccaggio di idrocarburi; visto l’articolo 94 della Costituzione e visto l’articolo 161 del Regolamento del Senato della Repubblica, esprime la propria sfiducia nel confronti del Governo”.

Su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, oggi ha scritto che “Fratelli d’Italia presenterà in Parlamento insieme agli altri partiti di centrodestra la mozione di sfiducia a Renzi, perché è sua la responsabilità dell’ultimo scandalo sul petrolio che coinvolge due ministri. Questo governo è l’utile idiota delle lobby e dei poteri forti, non rappresenta gli interessi del popolo italiano e noi faremo di tutto per mandarlo a casa”.

Il capogruppo dei deputati di Sinistra Italiana, Arturo Scotto.

Il capogruppo dei deputati di Sinistra Italiana a Montecitorio, Arturo Scotto, ha chiesto una commissione d’inchiesta su Tempa Rossa e sul rapporto tra governo e compagnie petrolifere. Scotto ha detto: “Nei giorni scorsi abbiamo chiesto a Renzi di riferire in Parlamento in tempi rapidi sulla vicenda Tempa Rossa e sui rapporti con le lobby petrolifere, ma il nostro premier preferisce andare in televisione piuttosto che riferire agli eletti dal popolo. Sinistra Italiana pensa che di fronte ad una crisi sociale che si fa sempre più drammatica e ad una questione morale che si fa sempre più forte sia arrivato il momento di un governo diverso”. Scotto ha continuato: “Il premier deve spiegare ai cittadini se il suo è un governo autonomo dalle lobby e da interessi ben precisi o se invece no. Sinistra Italiana pensa che il Parlamento debba fare la propria parte. E’ quindi necessaria una commissione d’inchiesta su Tempa Rossa e sul rapporto tra governo e compagnie petrolifere”.

Calderoli: “La misura è colma”

Su Facebook il vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli, ha riportato una conversazione del dirigente dell’azienda petrolifera Total al telefono col compagno dell’ex ministro Guidi: “Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, diversi ministri si sono adoperati per far approvare l’emendamento che dava il via libera al progetto Tempa Rossa e alcuni di loro hanno avuto rapporti diretti con i vertici della Total”. Calderoli ha scritto:  “Non sarebbe quindi coinvolta in questa vicenda solo la Boschi: in qualsiasi altro Stato del mondo un Governo così compromesso avrebbe dato in massa le dimissioni, mentre Renzi afferma invece di “schiantarsi dalle risate”… Come se non bastassero gli altri scandali che hanno colpito questo esecutivo non eletto, a partire dalla vergogna relativa alle banche per finire con il business dell’immigrazione: ora la misura è colma, non ci si accanisca oltre e si lasci finalmente spazio a libere e democratiche elezioni politiche!”.

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