M5S a Grasso e Boldrini: “Prima la sfiducia poi il voto alle riforme”

M5S a Grasso e Boldrini: “Prima la sfiducia poi il voto alle riforme”

Il premier Matteo Renzi.

I capigruppo M5S di Camera e Senato, Michele Dell’Orco e Nunzia Catalfo, in una lettera ai presidenti Laura Boldrini e Pietro Grasso, hanno scritto: “In attesa dell’incontro con il capo dello Stato e del voto sulla mozione di sfiducia al governo il Parlamento non può votare le riforme costituzionali. Sarebbe un atto gravissimo, una violenza alle regole democratiche. Per questo abbiamo chiesto ai presidenti di Camera e Senato di rivedere il calendario dei lavori: prima va votata la mozione di sfiducia, solo dopo ci saranno le condizioni per potere votare le riforme”.

“Non si può ignorare una situazione drammatica”

Nella lettera si legge: “A nostro avviso sarebbe stato opportuno votare le mozioni prima dell’approvazione definitiva della modifica costituzionale come segnale di trasparenza, correttezza istituzionale e rispetto delle istanze delle opposizioni. Peraltro, ogni giorno dalle intercettazioni al vaglio degli inquirenti sull’inchiesta Trivellopoli emergono nuovi e ulteriori elementi che evidenzierebbero, con sempre maggiore chiarezza, che questo governo sarebbe in palese conflitto di interessi”. Il testo conclude: “Non si può ignorare una situazione drammatica: si parla di ricatti e controricatti, oltre a numerosi esponenti dell’esecutivo nelle mani delle lobby petrolifere. E’ opportuno che il Senato della Repubblica possa votare la mozione di sfiducia prima che queste mani sporche di petrolio macchino in maniera indelebile la Costituzione”.

Intervenendo all’ultimo weekend di Classe Democratica, il premier Matteo Renzi ha  ribattuto alla  lettera del M5S: “Lunedì inizia la discussione finale sulle riforme, siamo solo alla sesta lettura…che mancanza di democrazia. Io farò il mio discorso alla Camera”, poi si voterà. “E cosa fanno le opposizioni? Propongono un’alternativa? No, chiederanno di non votare perché è democrazia. La democrazia richiede la decisione, non è che chi decide è anti-democratica. E’ dove il processo della decisione si blocca che smette di esistere la democrazia e inizia la anarchia”. E ha aggiunto: “Le opposizioni hanno mandato una richiesta a Mattarella per non votare perché hanno presentato richiesta sfiducia. Ne presentano una ogni 15 giorni..Vorrebbero che ci emozionassimo un pò … mah.  Dopo decenni di chiacchiere l’Italia è arrivata al punto che una classe politica portata come esempio di incapacità dimostra che può fare le riforme”.

Nunzia Catalfo.

In una nota i gruppi parlamentari del M5S hanno risposto a Renzi: “Il MoVimento 5 Stelle rinuncia all’immunità parlamentare da sempre, senza che nessuno debba chiederlo. Anzi siamo pronti a presentare una proposta per abolire l’immunità parlamentare. Cosi dovranno farlo anche tutti gli altri. Da Renzi solo minacce e balle per nascondere lo scandalo Trivellopoli che tocca il suo governo”.

Grillo: “Ora i lobbisti sono quelli che sono al governo”

Beppe Grillo, a margine di un appuntamento elettorale a Torino, ha commentato le dimissioni del ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, dicendo: “Federica Guidi forse è una vittima, queste ragazze sono brave, sono state messe lì, hanno tutto. Il problema è che una volta c’erano i lobbisti, li mettevi a fattura, al Parlamento europeo ce ne sono sette per ogni parlamentare, ma ora i lobbisti sono quelli che sono al governo, non c’è più una divisione dei ruoli”. E ha aggiunto: “Sono lobby messe lì da altre lobby, e noi siamo fuori, la comunicazione ci dice poco o niente”.

 

 

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