Piercamillo Davigo è il nuovo presidente dell’Anm

Piercamillo Davigo è il nuovo presidente dell’Anm

Il nuovo presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Piercamillo Davigo.

Oggi il Comitato direttivo centrale del sindacato delle toghe ha eletto il nuovo presidente dell’Associazione nazionale magistrati. Si tratta dell’ex pm di Mani Pulite Piercamillo Davigo, leader di Autonomia&indipendenza ed è stato il magistrato più votato.

“Brrr.. che paura” non mi è piaciuto per niente

Davigo, che resterà in carica per un anno, guiderà una giunta alla quale partecipano tutte le correnti della magistratura. E al termine del suo mandato la presidenza sarà tenuta a turno dai rappresentanti delle altre correnti. Durante il suo intervento di presentazione il neo presidente dell’Anm si è pronunciato sulla volontà espressa dal premier di una riforma delle intercettazioni. Davigo ha detto: “La pubblicazione di intercettazioni non pertinenti è già disciplinata dal reato di diffamazione. Non vedo il problema”. E, richiamando la battuta che il premier Matteo Renzi fece, rispondendo alle proteste dei magistrati sul taglio delle ferie, nel suo intervento al Parlamentino del sindacato delle toghe, l ‘ex pm di Mani Pulite ha commentato: “Brrr.. che paura” non mi è piaciuto per niente. Con il Governo bisogna dialogare, ma nel rispetto della nostra dignità”. E ha osservato: “Non esistono Governi amici ma nemmeno nemici” ma dobbiamo “pretendere il rispetto della nostra dignità”.

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Davigo è stato appena eletto e già si è innescato un primo botta e risposta con il premier Matteo Renzi che, a Classe Democratica, la scuola di formazione politica del Pd, ha scelto di tornare sul dibattito con i magistrati legato all’inchiesta su Tempa Rossa. E, ancora una volta, ha ribadito di non aver mai attaccato i pm nella direzione Pd di lunedì scorso. Ma è anche tornato a tracciare una linea di confine netta tra il potere giudiziario e quello legislativo. Tra la magistratura e la politica. Nel suo intervento si intrecciano tre elementi Media, magistratura, intercettazioni.

Renzi: “Io non accuso i pm, io li sprono”

Renzi ha dichiarato: “Il rapporto con la magistratura è sempre stato di subalternità o di attacco. Ora è arrivato il momento di dire che noi facciamo il tifo per la giustizia”. “Noi nutriamo profondo rispetto per la giustizia ma anche della politica: la politica non è una cosa sporca, è una cosa bella e non accetteremo mai di renderla subalterna a niente e nessuno”. “Io non accuso i pm, io li sprono”. Nel suo intervento non ha risparmiato neanche una stoccata ai giornali per le intercettazioni pubblicate. Renzi ha affermato: “C’è stata un’offensiva mediatica, ogni giorno usciva il nome di un ministro. Tutto casuale naturalmente”, ironizzando. Il segretario del Pd ha replicato: “La magistratura si rispetta chiedendo di fare ciò che da secoli deve fare e su cui noi non mettiamo bocca così come la magistratura non mette bocca nel procedimento legislativo. Sarebbe una clamorosa invasione di campo”. E ha rimarcato: “I pm hanno tutto il nostro sostegno, ma le sentenze si fanno nei tribunali, quelli da condannare si trovano nei tribunali” e non “in un giornale che pesca in un anno e mezzo di intercettazioni la frase più a effetto”. Poi ha dato i suoi consigli finali agli studenti che vedranno concluderesi la propria esperienza formativa in questo weekend, dicendo: “Non cambiate mai umore sulla base di ciò che scrivono i giornali su di voi, non fatevi influenzare dalle tendenze dei social”. Forse si riferiva alla sua reazione di questi giorni verso la pubblicazione delle intercettazioni dell’ex ministro Guidi.

 

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