Grossi: “Al referendum si deve votare”

Grossi: “Al referendum si deve votare”

Il presidente della Consulta, Paolo Grossi.

Sei giorni dividono lo scontro politico dalla consultazione popolare del 17 aprile. Il movimento cinque stelle, oggi, ha invitato il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, a  pronunciarsi in merito al referendum di domenica sulle trivelle. II leader del Movimento, Beppe Grillo, ha affermato: “Bisogna che ogni tanto prenda una posizione. Sull’energia è una questione di civiltà e quindi dovrebbe prendere una posizione. E sicuramente lo farà”. Il leader della Sinistra Pd, Roberto Speranza, impegnato in giro per l’Italia per il sì al Referendum, ha affermato in una nota: “Costituzione, art 48 comma 2: Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico: -6 giorni al referendum”. La nota prosegue: “Sono due gli appuntamenti principali: giovedì 14 aprile a Terrasini (Palermo) alle 16.30 e venerdì 15 a Pisa alle 21.15”.

La Cgil ha fatto appello perchè si eserciti il  diritto di voto

Sulla questione è intervenuta anche la Cgil che ha invitato ad andare alle urne. In una nota si parla di una consultazione che intreccia i “temi della politica energetica del nostro paese”. La nota prosegue: “Nell’assenza di un vero piano energetico nazionale, le grandi questioni che attengono alla tutela dell’ambiente, all’utilizzo di fonti pulite e rinnovabili di energia, alla salvaguardia dell’occupazione, alla minore o maggiore dipendenza dell’Italia, al governo della transizione dal carbone e dalle fonti fossili, non trovano una definizione compiuta ed ogni scelta che il Paese si trova a fare si propone singolarmente. La Cgil come nella migliore tradizione del Sindacato confederale italiano, fa appello alle lavoratrici, ai lavoratori, alle pensionate, ai pensionati ed a tutti i cittadini elettori affinché il 17 aprile esercitino il proprio diritto di voto”.

La sinistra Dem, che si è schierata per il sì, con Davide Zoggia, Carlo Pegorer e Dario Ginefra ha affermato che “Il governo dovrebbe favorire la partecipazione” ed è andata all’attacco del ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti, che in un primo tempo non ha sciolto la riserva sulla sua partecipazione al referendum ma poi ha fatto sapere che andrà a votare no. Galletti, in una nota, ha dichiarato: “Poiché da più parti mi viene chiesto cosa farò domenica, la mia risposta è che andrò a votare e sosterrò le buone ragioni del no”. E ha aggiunto: “Ho sempre ritenuto tutte pienamente legittime le posizioni in campo nel referendum sulle trivellazioni, compresa quella di chi sceglierà l’astensione puntando al mancato raggiungimento del quorum.

Il Capo dello Stato, Sergio Mattarella e il presidente della Consulta, Paolo Grossi.

Sul tema  del referendum sulle trivellazioni  è intervenuto  il presidente della Corte Costituzionale, Paolo Grossi, interpellato nella conferenza stampa dopo la relazione annuale. Grossi ha detto che al referendum “si deve votare: ogni cittadino è libero di farlo nel modo in cui ritiene giusto. Ma credo si debba partecipare al voto: significa essere pienamente cittadini. Fa parte della carta d’identità del buon cittadino”. Nella relazione annuale della Consulta Grossi ha affermato: “Le domande poste al giudice delle leggi e dei conflitti appaiono come il segnale della riemersione, nel tessuto sociale, di bisogni non compiutamente soddisfatti attraverso la legislazione: come se le ragioni politiche delle scelte risultassero alla prova dei fatti, relativamente insufficienti nella loro occasionalità o comunque inadeguate rispetto alle ragioni giuridiche che consideriamo fondamentali e perciò chiamiamo “costituzionali”.

La Corte costituzionale svolge una funzione “respiratoria” dell’ordinamento

La durata media dei processi di fronte alla Corte Costituzionale, tra la pubblicazione in Gazzetta ufficiale dell’atto di promovimento e la trattazione della causa “si è attestata in media intorno all’anno, risultando però anche più che dimezzata nel caso di questioni sollevate in giudizi che coinvolgevano un detenuto”. La Corte costituzionale è un “organo formalmente estraneo al sistema della tripartizione dei poteri, ma sostanzialmente dotato di compiti di “giustizia”, più che solo di stretta giurisdizione, esso svolge come una funzione “respiratoria” dell’ordinamento, indispensabile nella dimensione costituzionale della convivenza”. “Osservare criticamente la dinamica complessiva delle vicende relative alla giustizia costituzionale nell’anno trascorso può essere l’occasione per trarre indicazioni, in qualche caso, significative anche dell’andamento complessivo delle istanze variamente prospettatesi nella cosiddetta “sfera pubblica”.

 

Lascia una risposta