Aperta la camera ardente per Casaleggio. Si attende il testamento

Aperta la camera ardente per Casaleggio. Si attende il testamento

Stamattina a Milano, nell’Istituto Scientifico Auxologico italiano, dove si è spento ieri alle 7.00, è stata aperta la camera ardente allestita per Gianroberto Casaleggio.

L’accesso è consentito solo a parenti, amici e militanti del Movimento

Non ci sono bandiere del Movimento 5 Stelle all’interno e per volere della moglie e dei figli l’accesso è consentito esclusivamente a parenti, amici, conoscenti e ai militanti del Movimento.  Davanti all’ingresso principale, naturalmente, ci sono operatori delle televisioni e giornalisti. Casaleggio era ricoverato da più di due settimane con un falso nome per tutelare la sua privacy. Nell’aprile del 2014 era stato operato di urgenza per un edema al cervello al Policlinico di Milano. E poco tempo fa aveva subito un’altra operazione. Il fondatore del M5s avrebbe compiuto 62 anni in agosto. Il blog di Beppe Grillo ha informato che i funerali si terranno giovedì 14 aprile, alle ore 11.00, presso la basilica di Santa Maria delle Grazie di Milano.

Il leader del M5s, Beppe Grillo.

Intorno a mezzogiorno è giunto anche Beppe Grillo per salutare il compagno di viaggio, accompagnato dai cinque componenti del direttorio: Carlo Sibilia, Carla Ruocco, Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista e Roberto Fico. Beppe Grillo ha appreso della morte di Gianroberto Casaleggio a Napoli, dove si trovava per una tappa del suo tour in programma al Teatro Augusteo. A Napoli lo ha raggiunto Roberto Fico, presidente della commissione vigilanza Rai, per avvisarlo del triste evento. In segno di lutto lo show in programma in serata  è stato annullato e rinviato a martedì 17 maggio, Beppe Grillo è arrivato in treno da Napoli a Milano. Sempre accompagnato da Roberto Fico non ha voluto rilasciare dichiarazioni e, scortato dalla Polizia, ha lasciato la Stazione Centrale salendo su un’auto che lo attendeva all’esterno. Alla camera ardente è arrivato anche il deputato M5S Danilo Toninelli accompagnato dai consiglieri regionali Lombardi Stefano Buffagni e Dario Violi.

Il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio.

Ai giornalisti, che hanno chiesto se ci fosse preoccupazione per il futuro del M5S, Toninelli ha detto: “La cosa migliore è il silenzio, oggi è il giorno del dolore: rispettiamo il silenzio”. “Il futuro è già oggi, oggi dobbiamo rispettare la famiglia, rispettare il dolore e non voglio parlare”. Nessuna dichiarazione nemmeno dal senatore 5 Stelle, Carlo Martelli.

La candidata sindaco di Roma del Movimento 5 Stelle, Virginia Raggi, all’indomani della scomparsa di Gianroberto Casaleggio,  ha dichiarato: “Oggi il modo migliore per ricordarlo è guardare avanti e vincere a Roma”.

I giornalisti tendono a classificarlo come l’ideologo, il guru del M5s

Dario Fo, incontrando i giornalisti nel suo appartamento, ha dichiarato: “Da ieri sono sconvolto oltre ogni misura”. Sul blog di Grillo Fo, tra i maggiori sostenitori del Movimento, ha postato un intervento commosso: “Quando si parla di Gianroberto i giornalisti tendono a classificarlo quasi subito come l’ideologo, il guru, del MoVimento 5 Stelle. È la definizione più banale e ovvia che si possa pensare. Bisogna partire da un fatto importante, la sua cultura. Era un uomo di una conoscenza straordinaria, leggeva tutto quello che riteneva fosse importante sapere, faceva collegamenti molto acuti fra i vari testi e aveva un modo di esprimersi riguardo alle diverse situazioni mai banale e prevedibile.

Dario Fo e Roberto Casaleggio.

Mi capitava spesso di chiedere se avesse letto dei particolari libri che ritenevo importanti, e non azzeccavo mai un documento che lui non conoscesse già, tanto che un giorno gli ho detto: “Ascolta, fai più presto a dirmi quello che non conosci, così non mi metti più in imbarazzo”. Spesso diceva che era impreparato a dare un giudizio su certi argomenti, e questo denota una modestia, un’umiltà che è difficile trovare nell’ambiente della politica comune. Un altro tratto del suo carattere che posso testimoniare è la generosità nel modo di comportarsi, specie di fronte ad alcuni momenti tragici della vita del nostro paese. Inoltre evitava le dichiarazioni roboanti e preferiva analizzare prima di definire. Quando gli chiedevo notizie sulla sua salute cercava di non dare molto peso al problema, diceva: “Sì, non va tanto bene ma speriamo di migliorare”. A me, personalmente, manca molto. È un baratro nella mia memoria. La sua scomparsa è una perdita gigantesca per il Movimento, e non so immaginare quali conseguenze possano verificarsi, ma sono certo che le persone straordinarie che ne fanno parte, specie i giovani dell’ultima generazione, saranno in grado di proseguire sulla giusta via”.

Il premio Nobel Dario Fo.

Il premio Nobel, davanti ai giornalisti, ha riconosciuto al fondatore del M5s il grande merito di avere “tolto di mezzo la banalità” e di avere “proposto un nuovo modo di agire, di comunicare e di offrire la propria partecipazione”. Fo ha avvisato i giornalisti  che domani parlerà ai funerali, affermando: “Dirò qualcosa di semplice e facile  non so ancora cosa”. Fo ha sottolineato che  il Movimento 5 Stelle ha un “lavoro duro da realizzare per andare avanti” e che comunque i pentastellati se la caveranno e non ci sarà nessuna frana: “Casaleggio e Beppe sono riusciti a creare un gruppo di appoggio di giovani straordinari. Me ne sono accorto con un boom di meraviglia”.

Fo: “il Movimento è dietro al collo del Pd e forse lo sorpasserà”

Il premio Nobel ha anche raccontato che da ieri questa domanda gli è stata fatta più volte da quelli che lui ha definito “ispettori politici”, con una certa speranza di “sentire nella mia voce: “siamo al disastro, sarà difficile uscirne”. Il sogno di questi ispettori politici è quello di vedere la frana, finalmente non c’è più Casaleggio che abbiamo insultato, detto cose inventate, false e indegne. E però adesso che non c’è più un bel respiro…. Come se la cavano? Speriamo crolli tutto perchè ci hanno sempre preso in contropiede…”.  E invece “il Movimento sta andando più avanti, è dietro al collo del Pd e forse lo sorpasserà da un momento all’altro”.

In un post sul blog di Beppe Grillo, Dario Fo ha messo in guardia dai rischi incontro ai quali va il M5S dopo la morte del suo fondatore. E ha spiegato: “Bisogna rendersi conto che fra quei giovani decisi a rifiutare l’inganno e l’ipocrisia si sono infilati anche dei mistificatori, pronti, dopo essere stati eletti, a passare armi e bagagli nel gruppo dei politicanti, maestri dell’arraffo”. “È un rischio che si corre ogni volta che si applica interamente la libertà. È fin troppo facile firmare un impegno con l’idea di non rispettarlo, e approfittare della buona fede degli altri per raggiungere un basso scopo”.

Alla morte di Gianroberto Casaleggio, il vignettista Vauro, accusato per questo di sciacallaggio, ha dedicato una vignetta che ha scatenato molte polemiche sui social non solo da parte dei simpatizzanti del Movimento. La vignetta ritrae Beppe Grillo burattino con i fili tagliati, senza più burattinaio. In un messaggio su Twitter, indirizzato a Vauro, si legge: “Ti dedico le ultime parole di Casaleggio forse ti aiuterà ad essere più’ umano…”. E ancora: “Ho appena visto lo sgorbio di #Vauro. Potrei dire che l’abiezione comunista non rispetta nemmeno la morte. Ma preferisco andare a vomitare”. Un altro utente ha scritto: “Odio Grillo e il M5s e amo la satira, e anche le sue vignette. Però questa è decisamente fuori luogo, non si scherza con la morte in questo modo, è oltremodo irrispettoso”.

Si pensa ad una sorta di “testamento politico”

Che Gianroberto Casaleggio fosse malato si sapeva da tempo e di certo preoccupava la cerchia di fedelissimi, ma probabilmente nessuno immaginava che la sua fine fosse imminente.  Ora i pentastellati si pongono il problema che il Movimento si troverà ad andare avanti senza il supporto del suo ideatore e fondatore. Fonti interne al M5S ritengono che, immaginando quanto sarebbe accaduto, Casaleggio avrebbe lasciato ai suoi fedelissimi  una serie di appunti con indicazioni in vista delle prossime scadenze politiche nella convinzione che nella primavera del 2017 si voterà: una sorta di “testamento politico”. Una delle fonti ha spiegato che “Gianroberto era un visionario nel senso che riusciva a capire prima il futuro. Era consapevole delle condizioni di salute ed aveva pianificato cosa sarebbe accaduto quando lui non ci sarebbe stato più. Pianificava tutto, sempre”.

Il presidente della commissione vigilanza Rai, Roberto Fico e il deputato M5s, Alessandro Di Battista.

Altri  cercano di ricostruire, a partire dalle poche dichiarazioni, la sua volontà. Sul blog di Beppe Grillo, pochi giorni fa, Casaleggio, per smentire il passaggio di consegne a suo figlio Davide, in una nota aveva scritto:  “Non ci sono capi e l’unico leader riconosciuto sono i cittadini che fanno parte della comunità del M5S. Siamo una comunità che si autodetermina in Rete e gli strumenti a nostra disposizione evolvono ogni giorno”,  esprimendo gli stessi concetti in una intervista all’Ansa, una delle pochissime concesse.

Beppe Grillo, nei mesi scorsi, aveva detto di voler fare “un passo di lato” per tornare a fare spettacoli ma soprattutto per lasciare spazio al direttorio dei parlamentari, limitandosi ad un ruolo di “garante”.  Per questo dal simbolo del Movimento era stato escluso il nome di Grillo. Questa decisione ora potrebbe essere rivista perchè, secondo alcuni parlamentari pentastellati, Beppe Grillo  dovrebbe tornare a farsi carico del Movimento.

Altra alternativa potrebbe essere il passaggio della cabina di regia interamente nelle mani del direttorio M5S (dei deputati Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista, Roberto Fico, Carlo Sibilia e Carla Ruocco) che però non tutti i pentastellati, soprattutto al Senato, sono convinti abbia sufficiente piglio per guidare il “partito”. E poi c’è il figlio del fondatore, Davide Casaleggio, che in questo momento ha acquisito la maggioranza della Casaleggio Associati, proprietaria del blog di Beppe Grillo. Qui i pareri sono discordi perchè se da un lato non tutti sono convinti che il figlio abbia la sensibilità politica del padre, non mancano neanche quelli convinti che la sua personalità possa bilanciare “lo strapotere” del direttorio. Qualche giorno fa un parlamentare molto importante del Movimento, a Milano, per una riunione proprio con Gianroberto Casaleggio, aveva detto: “Gianroberto ormai ha mollato, non ce la fa più a star dietro al Movimento. Decide ormai quasi tutto il figlio”.

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