Partita la raccolta firme per il referendum sulle riforme

Partita la raccolta firme per il referendum sulle riforme

All’indomani del referendum sulle trivellazioni in mare, oggi è già partita la raccolta delle firme necessarie per la consultazione popolare sulle riforme d’autunno. Le opposizioni, compatte, hanno avviato la raccolta delle 126 firme necessarie alla Camera per la richiesta di referendum.

Rosato: “Anche il Pd chiederà la consultazione”

Il capogruppo dei Dem alla Camera, Ettore Rosato, ha assicurato che anche il Pd chiederà la consultazione, ma senza impegnarsi in alcuna gara.

In serata il premier Matteo Renzi è tornato sulla questione: “Il voto non riguarda il governo ma il rendere il sistema più semplice. Il voto sulla persona non c’entra”, spiegando che, “a differenza di altri, io se perdo vado a casa”.

Sgombrando ogni dubbio sul fatto che, da parte di chi ha voluto il ddl Boschi, non ci sia alcuna richiesta di referendum, Rosato ha sottolineato: “Abbiamo preferito che le opposizioni presentassero la richiesta e poi faremo la nostra: per noi decidono i cittadini, il referendum è indispensabile”.

C’è tempo fino al 15 luglio

L’articolo 138 della Costituzione recita che la domanda va inoltrata entro 3 mesi dalla pubblicazione della legge in Gazzetta ufficiale,  quindi c’è tempo fino al 15 luglio.

Il ministro per le riforme, Maria Elena Boschi.

Nonostante ciò, forti degli oltre 13 milioni di sì raccolti nel referendum, le opposizioni sono passate subito al contrattacco chiedendo al presidente della Camera, Laura Boldrini, con una lettera firmata dal deputato M5S, Danilo Toninelli, a nome anche di Fi, Si e Lega, l’attivazione delle procedure per la raccolta delle firme. Già nel pomeriggio 50 deputati avevano aderito. Nelle stesse ore il Comitato per il no ha presentato in Cassazione la propria richiesta di referendum, contando di arrivare, entro i 3 mesi, alle 500mila firme necessarie. Il professor Alessandro Pace, che guida il Comitato ha avvertito che occorre che la richiesta “sia frutto di una mobilitazione di base dei cittadini che vogliono opporsi allo scempio della Costituzione”.

 

 

 

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