Il Senato boccia la sfiducia al governo

Il Senato boccia la sfiducia al governo

Oggi sul blog di Beppe Grillo si è letto: “In Senato si vota la sfiducia al Governo proposta dal M5S. Sfiduciamoli. Per occuparci dei cittadini, non delle lobby”. Su twitter, con un link di rinvio al suo blog, Beppe Grillo ha scritto: “Oggi in Senato si vota la sfiducia al Governo dei banchieri e dei petrolieri proposta dal MoVimento 5 Stelle: devono andare a casa perché fanno solo gli interessi delle lobby, dei loro amici e dei loro parenti!”.

L’Aula del Senato ha respinto entrambe le mozioni di sfiducia

Superato con successo il referendum sulle trivellazioni in mare, oggi il governo ha affrontato le mozioni di sfiducia presentate dalle opposizioni dopo lo scandalo petrolio di Potenza. Le mozioni di sfiducia al governo sono state due. La prima è stata quella del Movimento 5 Stelle, prima firmataria Nunzia Catalfo. La seconda quella presentata da Paolo Romani (FI), Gian Marco Centinaio (Lega), Cinzia Bonfrisco (Cor). La sfiducia è stata chiesta in relazione agli art. 94 della Costituzione e 161 del Regolamento del Senato. Il documento del centrodestra avrebbe impegnato il governo anche alle dimissioni. L’Aula del Senato ha respinto entrambe le mozioni di sfiducia contro il governo. La prima con 183 no, 96 sì e nessun astenuto (280 gli onorevoli presenti). La seconda con 180 no, 93 sì e nessun astenuto.

Il premier Matteo Renzi.

Le mozioni non hanno affatto preoccupato la maggioranza certa dei numeri, dell’appoggio dei verdiniani e forte del mancato raggiungimento del quorum sulle trivelle.

Il premier Matteo Renzi, presente al Senato, ha ironizzato:  “Siamo affezionati alle mozioni di sfiducia ce ne fanno una ogni quindici giorni, quando sono stanchi una al mese”. Criticando il frequente ricorso delle opposizioni alla mozione di sfiducia, Renzi ha affermato: “Siamo abituai a sentirci dire “non è questa, è la prossima”, noi aspettiamo ma nel frattempo vi faccio una proposta: provate a mandarci a casa non convinti neanche voi per due ragioni: o perchè vi piace perdere o perchè volete utilizzare il Senato come una cassa di risonanza, una bandierina da sventolare nei talk show. Penso però di dirvi con franchezza che i talk, i media, i social non sono l’Italia, l’Italia è altrove”.

Matteo Renzi

Alle critiche contenute nelle mozioni di sfiducia il premier Matteo Renzi, ha replicato: “E’ legittimo non essere d’accordo sui provvedimenti ma è impossibile negare che quegli argomenti al centro dell’azione programmatica sono stati affrontati con successo da governo e parlamento. Mi riferisco alla riforma costituzionale, alla legge elettorale e ai provvedimenti sulle tasse”. E ha aggiunto: “I numeri del Jobs Act non sono numeri sui quali si possono avere degli equivoci. I dati Inps di oggi segnano rallentamento ma nel 2015, e sono dati molto semplici, ci sono stati 911mila contratti a tempo indeterminato in più. Quell’incentivo lo abbiamo voluto noi e siamo fieri che questo incentivo abbia aiutato imprenditori ad assumere. E ci dispiace che qualcuno si sia tirato indietro rispetto a quell’impegno”.

Renzi: “Accetto la sfida sul tema della moralità in politica”

Poi Renzi ha detto: “Accetto la sfida sul tema della moralità in politica, tema sempre scivoloso”. Sull’accusa di mancata moralità politica di un governo non eletto, il premier ha detto che l’attuale schema di governo “è stato alla base del vostro sostegno al governo Letta venuto meno in base a valutazioni del vostro capo di partito. Come potete contestare a Ncd e poi ad Ala di rimanere fedeli al patto al quale anche voi eravate legati ed è venuto meno per correttissime valutazioni politiche. Voi avete cambiato idea non gli altri”. E, parlando dell’inchiesta di Potenza ha replicato: “Io sono per al giustizia non per i giustizialisti. L’Italia ha conosciuto figure di giudici eroi ma ha conosciuto negli ultimi 25 anni pagine di autentica barbarie legate al giustizialismo. L’avviso di garanzie è stata una sentenza mediatica definitiva, vite di persone perbene sono state distrutte mentre i delinquenti avevano il loro guadagno nell’atteggiamento populista di chi faceva di tutto un erba un fascio. L’avviso garanzia non è mai condanna”. “I giudici devono parlare con le sentenze e noi li incoraggiamo ma le sentenze devono arrivare presto perchè noi vogliamo sapere chi è il responsabile, il colpevole, chi ruba”.

Matteo Renzi.

Il presidente dei senatori del Partito democratico, Luigi Zanda, ha dichiarato ai telegiornali: “In questa legislatura tra Camera e Senato abbiamo avuto 31 mozioni di sfiducia, quasi una al mese. Presentare mozioni di sfiducia è diventato un rito seriale con un unico obiettivo, quello di far perdere tempo al Parlamento”.

Giorgio Napolitano ha commentato il passaggio sulla giustizia dell’intervento di Renzi al Senato: “Vengono pubblicate anche intercettazioni manipolate, pezzi di conversazioni estrapolate dal contesto. Com’è successo al mio consigliere D’Ambrosio che ci ha rimesso la pelle con un attacco cardiaco. E io certe cose non le dimentico”. “In passato ci sono stati casi gravi di montature giornalistiche contro persone che hanno ricevuto avvisi di garanzia e poi sono state scagionate, ma hanno pagato un prezzo altissimo dal punto di vista della vita privata”.

 

 

 

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