Banche. Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto

Banche. Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto

Il premier Matteo Renzi e il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan.

Mentre a Pisa si sono svolte le celebrazioni  dei 30 anni dell’Internet Day, segnate  da nuovi scontri di piazza tra manifestanti contro il governo e le forze dell’ordine, a cui il premier Matteo Renzi ha partecipato in videocollegamento, il Consiglio dei ministri ha dato il via libero al decreto legge sul sistema bancario.

Il decreto definisce i meccanismi per il rimborso

Si tratta del provvedimento che ha puntato, come ha affermato il premier Matteo Renzi, a “risolvere definitivamente tutti i problemi del mondo bancario”. Il decreto ha definito i meccanismi per rimborsare gli investitori truffati che si sono visti azzerare  i risparmi  da Banca delle Marche, Banca Etruria, Cassa di Risparmio di Ferrara e Cassa di Risparmio di Chieti, le quattro banche salvate dal governo, messe in liquidazione a fine 2015.  L’inchiesta per bancarotta fraudolenta ha coinvolto anche Pier Luigi Boschi, padre del ministro per le Riforme, che è stato vicepresidente di Banca Etruria. Il decreto ha incluso le misure per snellire le procedure per il recupero crediti. In Consiglio dei ministri si è affrontata anche la questione  nomine, con nomi “di comprovata esperienza”, ai vertici degli apparati di sicurezza di Polizia, Finanza, Servizi e Marina.

Al termine del Cdm il premier Matteo Renzi ha affermato: “Abbiamo scelto un metodo e fatto tutte le nomine tutte insieme, e inoltre abbiamo scelto di farle per solo due anni perché siamo persone serie e nel 2018 si voterà per eleggere un nuovo governo” che potrà rinnovare gli incarichi. “Noi pensiamo di vincere ma poiché siamo seri abbiamo dato un termine di due anni alle nomine”.  E ha spiegato: “Si è svolto il Cisr, per la nomina dei dirigenti delle strutture di intelligence. Nelle settimane scorse ho letto una ridda di nomi che francamente non avevano riscontro come se io volessi mettere qualche amico a capo dei servizi: in un Paese civile e normale quando si tratta di fare le nomine degli alti vertici istituzionali si scelgono le personalità che hanno comprovata esperienza nei settori”.

Franco Gabrielli, Mario Parente e Alessando Pansa, Carmine Masiello, Giorgio Toschi e Valter Girardelli.

Renzi ha annunciato che Franco Gabrielli è il nuovo capo della Polizia al posto di Alessandro Pansa, che va a dirigere il Dipartimento informazioni e sicurezza. Il generale Giorgio Toschi è il nuovo comandante generale della Guardia di Finanza e prenderà il posto del generale Saverio Capolupo, il cui mandato scadrà il prossimo 24 maggio. Il generale Mario Parente diventa il numero uno dell’Aisi, l’intelligence interna di cui era già vice. L’ammiraglio Valter Girardelli è il capo di stato maggiore della Marina Militare. Girardelli, attuale capo di gabinetto del ministro della Difesa, prende il posto dell’ammiraglio De Giorgi, in scadenza di mandato dopo essere finito nel polverone dell’inchiesta di Potenza sul petrolio.

Renzi: quella di Masiello “Era una nomina a cui tenevo molto”

Il generale dell’Esercito Carmine Masiello è il nuovo consigliere militare di palazzo Chigi.  Renzi ha detto: “Era una nomina a cui tenevo molto. Masiello ha molte esperienze internazionali e non solo, ed è uno stretto collaboratore del capo di stato maggiore della Difesa”.

Matteo Renzi.

Il presidente del Consiglio, parlando degli indennizzi agli obbligazionisti delle 4 banche salvate ha spiegato che il decreto legge sulle banche si compone di “tre parti”, rimborsi, recupero crediti e Dta e fondo di solidarietà per la riconversione del personale del credito. E ha aggiunto: “Abbiamo ottenuto che vi possa essere un rimborso forfettario fino all’80%, senza arbitrato, purché ricorra una delle due condizioni: un reddito lordo molto basso, sotto 35.000 euro, o un patrimonio mobiliare sotto 100.000 euro”.  Il rimborso forfettario degli obbligazionisti delle quattro banche “vale per tutti quelli che hanno acquistato” obbligazioni “entro la data del 12 giugno 2014. Rimangono fuori soltanto 158 persone che hanno acquistato sul mercato elettronico secondario a prezzi scontati. Definirli truffati è un pò difficile, ma avranno la possibilità di ricorrere all’arbitrato”.

Cantone: “Mi sembra una soluzione che soddisfi i risparmiatori”

Compito dell’Anac sarà gestire gli arbitrati, necessari, però, solo per una parte delle posizioni aperte. Il presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, sul decreto per risarcire gli obbligazionisti delle 4 banche, che si riserva di “leggere il testo per conoscerlo nei dettagli”,  ha commentato:  “Mi sembra una soluzione che alla fine, sebbene sia passato del tempo da quando il problema si è posto, soddisfi i risparmiatori perché per la maggior parte di loro l’indennizzo sarà automatico”.

Renzi ha ironizzato: “Fossi uno di quelli che aveva i soldi” nelle quattro banche salvate, “andrei ad abbracciare Padoan”, non mancando di sottolineare come quei risparmiatori  “sono persone che possono dire di aver avuto un danno ma in larga parte hanno fatto delle scelte, del tutto legittime: hanno acquistato obbligazioni subordinate che davano rendimenti maggiori rispetto al conto corrente”. Per Renzi la vicenda delle quattro banche “è stata volutamente e strumentalmente raccontata diversa dalla realtà” e “la verità al netto della propaganda è che il nostro atteggiamento è stato molto rigoroso e serio. E non vi è stato alcun elemento di favore per i manager o la struttura delle banche che sono state messe in risoluzione”.  E ha rivendicato di aver “salvato i correntisti che sarebbero andati a gambe all’aria”. “I cittadini hanno salvato i propri soldi, ci sono sanzioni per i manager e i commissariamenti”. Poi, parlando delle nuove misure per il recupero crediti e specificando che il pegno non è automatico ma servirà la firma delle parti, ha detto: “Il pegno mobiliare non possessorio riguarda non solo l’immobile, il capannoncino, ma anche le scorte. Cerchiamo di smuovere l’economia”.

Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan.

Al termine del Cdm è intervenuto anche il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, che ha spiegato che l’ammontare del fondo per i rimborsi “dipenderà dall’effettiva implementazione, non solo di chi chiede il rimborso automatico ma anche degli esiti dei processi arbitrali”. Quel che è certo è che “le risorse per coprire i rimborsi automatici e gli arbitrati non saranno razionati, non c’è il rischio che ad un certo punto qualcuno arriva e non trova più i soldi”.

Padoan: “Un pò più della metà” avrà diritto ai rimborsi automatici

Ad avere diritto ai rimborsi automatici sarà “un po’ più della metà” dei circa 10.000 obbligazionisti coinvolti dal crack delle 4 banche salvate il 22 novembre. Padoan ha  invitato però ad “essere cauti”. “Sono stime che devono essere verificate, dipendono dalle soglie, stiamo facendo dei conteggi”.

Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi.

Codacons e Unione consumatori  hanno dichiarato le “Soglie di reddito troppo basse” e hanno annunciato ricorsi al Tar. Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, ha sostenuto che “I criteri fissati dal Governo sono a vanvera, senza senso e del tutto illogici”. “Tutti i risparmiatori sono stati danneggiati allo stesso modo, ma gli indennizzi saranno parziali e pari all’80% del valore delle obbligazioni, e solo in favore di soggetti con reddito basso e patrimonio immobiliare sotto i 100mila euro, lasciando ingiustamente fuori tutti gli altri e creando inaccettabili discriminazioni”.

Il segretario dell’Unione consumatori, Massimiliano Dona.

Per il segretario dell’Unione consumatori, Massimiliano Dona, “il problema non è tanto il doppio binario, fatto anche per evitare intromissioni europee, quanto la sostanza, ossia l’entità del rimborso. Nessuno prende il 100% di quanto perso, indipendentemente dal reddito. Inoltre sono molti i truffati che superano il reddito di 35.000 euro, senza per questo essere miliardari. Giudizio positivo, invece, che non sia stata predeterminata l’entità del fondo”.  L’Adusbef  ha definito il decreto “Inaccettabile, beffardo e penalizzante”. E in una nota ha annunciato: “Saremo costretti ai ricorsi giudiziari a tutela dei truffati da Bankitalia e dallo Stato”.

Intanto la Commissione Ue ha dato il via libera alla proroga della scadenza entro la quale devono essere cedute le nuove quattro banche nate dal salvataggio di Banca delle Marche, Banca Etruria, Cassa di Risparmio di Ferrara e Cassa di Risparmio di Chieti. La scadenza iniziale era fissata per la fine di questo mese. Bruxelles non ha fornito nuove date “nell’ottica di proteggere l’effettivo compimento del processo di vendita”. La Commissione ha ricordato che per limitare la distorsione alla concorrenza derivante dall’aiuto pubblico, l’Italia si è impegnata a mantenere “vive” le banche-ponte solo per un periodo limitato. “In vista del prolungamento del termine ultimo per la vendita, l’Italia ha fornito impegni addizionali per limitare la distorsione della concorrenza e assicurare che non saranno concessi altri aiuti di Stato alle banche-ponte”. La Commissione Ue ha anche riconosciuto che quegli istituti “vendevano prodotti inadatti a clienti che probabilmente non sapevano cosa stessero comprando”.

 

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