Pizzarotti lavora alle controdeduzioni

Pizzarotti lavora alle controdeduzioni

Il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti.

Il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, da venerdì scorso, giorno della sospensione dal M5S, è costante ospite e bersaglio dei media nazionali che stanno cercando in tutti i modi di strappargli commenti scomodi nei confronti del Movimento.

Confronto sempre negato

Ma lui non si scompone e tiene duro anche se dalle sue parole trapela un profondo senso di ingiustizia. Commentando la sua sospensione Pizzarotti, infatti, ha denunciato nei suoi confronti un “Comportamento diverso e confronto sempre negato”, sottolineando i due pesi e le due misure adottate dal Movimento nei suoi confronti e rispetto al trattamento ricevuto dal suo collega pentastellato di Livorno, Filippo Nogarin.

Il sindaco di Livorno, Filippo Nogarin.

Entrambi i sindaci hanno ricevuto un avviso di garanzia in seguito a due vicende completamente diverse e su cui si esprimerà la magistratura. Federico Pizzarotti è stato indagato per abuso d’ufficio per appalti al Teatro Regio di Parma. Filippo Nogarin è iscritto nel registro degli indagati per il dissesto della municipalizzata Aamps per la raccolta dei rifiuti. Le accuse, persino più gravi di quelle mosse a Pizzarotti, sono di bancarotta fraudolenta, abuso d’ufficio e falso in bilancio.

Nogarin  è stato più “collaborativo”

La differenza fra i due è che Pizzarotti è stato sospeso dal Movimento 5 Stelle ufficialmente a causa della mancata comunicazione del coinvolgimento nell’inchiesta giudiziaria, mentre Nogarin è difeso dal M5S, perchè è stato più “collaborativo”, prima e dopo l’avviso di garanzia. La realtà è che il sindaco di Parma da tempo è in contrapposizione con la dirigenza nazionale, avendone più volte contestato la linea, e soprattutto con Beppe Grillo. Quindi Pizzarotti viene sospeso e Nogarin difeso. Anche molti militanti del movimento hanno accusato i capi di doppiopesismo chiedendo il pugno duro anche contro il sindaco di Livorno.

Il sindacodi Civitavecchia, Antonio Cozzolino.

La pensa così anche il sindaco M5s di Civitavecchia, Antonio Cozzolino che, ospite della trasmissione Agorà di Rai3, ha dichiarato: “Tra Pizzarotti e Nogarin non c’è stata una differenza di trattamento, c’è stata una differenza di dialogo con il direttorio. Si tratta di problemi diversi affrontati in modo diverso”. E ha aggiunto:  “Non penso che sia necessaria l’uscita di Pizzarotti dal movimento  piuttosto vanno chiarite le posizioni e poi messa in piedi una regolamentazione a cui attenersi in maniera più ferrea, così da evitare incomprensioni, anche se bisogna stare attenti a non andare verso l’organizzazione di un partito: gli italiani credono in noi proprio perchè non lo siamo. Sono convinto che si possa arrivare ad una ricucitura senza drammi eccessivi”.

Il primo cittadino di Parma si è difeso

Federico Pizzarotti.

Il primo cittadino di Parma non ci sta e si è difeso sostenendo di aver chiesto ripetutamente un incontro a Luigi Di Maio e di non essere stato ricevuto, cercando così di dimostrare, se non al direttorio e allo staff, almeno agli elettori, di non meritare la sospensione. Così, al Tg1, ha lanciato la sfida al direttorio a un confronto diretto, un’assemblea in streaming per discutere: “Ho sentito di parlamentari che vorrebbero un’assemblea interna per discutere, io sono disponibile anche in quel caso al confronto, a portare la mia voce e i miei documenti e le cose che abbiamo fatto. Anche in diretta streaming”. E, dopo giorni di polemiche, ieri nella tarda serata, ha rilanciato la palla e pubblicato sul suo profilo Facebook, il documento recante l’avviso di iscrizione nel registro degli indagati insieme ad un parere legale che gli consentirebbe solo ora di divulgare la notizia dell’avviso di garanzia ricevuto. Pizzarotti ha aggiunto:  “Sono come sempre disponibile a confrontarmi sia con il direttorio, sia con il gruppo parlamentare che avrebbe richiesto un’assemblea. Penso che una diretta streaming come si faceva un tempo sarebbe in linea con quei concetti di trasparenza che mi vengono richiesti. Vediamoci e parliamo, solo così potremo chiarire. Io il mio passo in avanti l’ho fatto. Ora tocca a voi”.

Pizzarotti sta preparando le controdeduzioni

Nel frattempo il sindaco di Parma, si sta muovendo per fermare il provvedimento di espulsione da parte dei vertici del M5S, preparando le sue controdeduzioni. E ha spiegato: ”Confermo che stiamo lavorando sulle controdeduzioni. Lo avete già visto nel post che ho pubblicato ieri su Facebook: abbiamo già fatto delle prime considerazioni su questo argomento. Noi siamo convinti di non avere infranto il regolamento. Qualcuno dovrà dimostrare che siamo dalla parte del torto”.

Il vice presidente della Camera, Luigi Di Maio.

Ieri in un’intervista al Corriere della Sera, il vice presidente della Camera Luigi Di Maio ha difeso la sua posizione sostenendo che sulla vicenda di Federico Pizzarotti ha poca autorità. Era stato lo stesso Pizzarotti a prendersela con lui nei giorni scorsi, sottolineando le sue responsabilità nei confronti dei Comuni, in quanto membro del Direttorio 5 Stelle e parlando di una figura troppo assente. Federico Pizzarotti ha il “diritto” di presentare le proprie controdeduzioni alla sospensione dal M5S, e “speriamo possa dimostrare che non ci ha tenuto nascosto l’avviso di garanzia per tre mesi”. E ha puntualizzato: “C’è una procedura in corso. E io non ho alcun potere di decidere sospensioni o espulsioni, quello spetta al garante che è Beppe Grillo. Gli altri partiti mi imputano delle responsabilità perché sono in cerca di visibilità”. In merito alle possibili conseguenze della vicenda sulle amministrative,  Di Maio ha detto: “Ci premierà il fatto di applicare le regole e di non stare attenti a chissà quali strategie per la campagna elettorale nascondendo la polvere sotto il tappeto”. Il membro del direttorio non teme neppure spaccature nel Movimento perchè “quando si fanno rispettare le regole le spaccature non ci sono. Ci possono essere differenze di opinione e le rispetto”.

Di Maio: “Chi non rispetta le regole non fa parte del M5S”

Luigi Di Maio.

In mattinata il vicepresidente della Camera e componente del direttorio M5S, Luigi Di Maio, durante un’iniziativa M5S in Consiglio regionale, è  tornato a puntare il dito e a chiudere qualunque discussione in proposito: “Chi non rispetta le regole, non fa parte del M5S. Noi non siamo superiori, noi abbiamo delle regole e intendiamo rispettarle. La prima regola è stare con i piedi per terra, la prima regola è tagliarsi lo stipendio, la prima regola è essere trasparenti”. E ha aggiunto: “Io penso che su questo tema si sia già detto abbastanza. È diventato un grande distrattore di massa. E non voglio assolutamente partecipare al teatrino di distrazione di massa. Sono molto più preoccupato per le clausole di flessibilità dell’Unione europea” afferma il vicepresidente della Camera.  Per quanto riguarda quella che il sindaco di Parma ha definito “mail anonima”, Di Maio ha risposto  che “era lo staff di Beppe Grillo, mica quello di Zorro”.

Pizzarotti oggi paga la sua scelta di gestire in silenzio l’avviso di garanzia pervenutogli mesi fa. Il sindaco di Parma, “sospeso” dal M5S, in realtà è già stato espulso. Dopo una difesa iniziale, gli altri sindaci del M5S indagati (ma non sospesi) Fucci e Nogarin hanno fatto un passo indietro e scaricato Pizzarotti. E non c’è importante esponente del Movimento che si sia schierato dalla sua parte. E sicuramente il parere legale dell’avvocatessa Elisa Lupi, pubblicato ieri da Pizzarotti su Facebook, non servirà a far cambiare opinione ai vertici del Movimento.

 

A cura di Roberta d’Eramo

 

 

 

 

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