Renzi a tutto campo a RepubblicaTv

Renzi a tutto campo a RepubblicaTv

Il premier Matteo Renzi.

Il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, è intervenuto in diretta durante una trasmissione del canale online Repubblica.tv. Il premier ha parlato a tutto campo di referendum,  elezioni amministrative a Roma, del rapporto con Ala ma anche di Libia, della polemica tra governo e Anpi e dell’intervento sulle pensioni.

Renzi: “Chi vota No lo rispettiamo”

Matteo Renzi.

In merito al referendum sulla  riforma costituzionale il premier ha assicurato che “Questa riforma la voteranno in tanti”. Renzi ha lanciato una frecciata affermando: “I parlamentari della Lega e M5s li capisco, rischiano il posto. Sanno che se passa il referendum uno su tre resta a casa. Sono terrorizzati di perdere la poltrona e vivere l’esperienza mistica di tornare a lavorare”. Ma “dovendo scegliere tra un sistema che blocca e una rivoluzione allora voteranno il referendum. È la più grande opera di semplificazione in questo Paese”.  Quanto alla polemica tra governo e Anpi, il presidente del Consiglio ha ribadito: “Io voglio bene ai partigiani, ci credo nell’Anpi, mi sono emozionato quando ho visto che ci sono partigiani che votano Sì. Chi vota No lo rispettiamo”. Poi, riferendosi ai 200 giuristi che già si sono schierati a favore della riforma e spiegando la struttura del comitato per il Sì al referendum, ha assicurato che “Ci saranno 10mila presidenti perché avremo 10mila comitati. Ora hanno firmato il manifesto 186 professori di diritto, arriveremo a mille”. Ma non ci sarà un presidente vero e proprio come si immaginava. “Il responsabile del comitato scientifico sarà il portavoce, sui temi tecnici, e smonterà tutte le bugie, come le falsità dette sui poteri del governo”.

Il candidato sindaco di Roma del M5s, Virginia Raggi.

Sulle amministrative Renzi ha attaccato subito i metodi dei Cinque Stelle: “Ieri Giachetti ha presentato la lista degli assessori. Io l’ho scoperta su Facebook. Non gliel’ho mandata io perchè sono segretario del partito o gliel’ha mandata lo staff di Matteo Renzi. Giachetti ha scelto persone molto valide, molto competenti che formano la sua squadra. È l’esatto opposto di chi firma un contratto della Casaleggio come fosse un co.co.pro. Io se fossi un cittadino sceglierei una persona libera, non un co.co.pro di un’azienda milanese”. Il riferimento è al fatto che un avvocato romano ha presentato un ricorso urgente al Tribunale civile chiedendo l’esclusione dalla candidata M5s dalle elezioni.

Raggi: “Tra poco mi faranno il malocchio o una macumba”

Secondo l’avvocato, Virginia Raggi sarebbe ineleggibile a causa del contratto con penale da 150 mila euro firmato con la Casaleggio Associati che ne limiterebbe fortemente l’autonomia decisionale. Ma il candidato sindaco di Roma del M5s ha risposto: “E’ un avvocato che per sua stessa ammissione ha detto di essere del Pd. Stanno raschiando il fondo del barile. Tra poco mi faranno il malocchio o una macumba”.

Il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio e il premier Matteo Renzi.

Mentre  la replica del vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, durante una conferenza in Senato è stata: “Quello di Virginia Raggi è un codice etico, non è un contratto a progetto con il direttorio per Roma perchè i contratti li firma qualcuno del partito di Renzi impegnato a versare soldi al partito. Renzi  ha firmato un contratto, e a tempo indeterminato, con le lobby di questo Paese” a cui è legato mani e piedi. Faccia poco lo spiritoso”. Poco prima Di Maio, presentando la nuova piattaforma online del Movimento Rousseau, aveva definito Renzi “un chiacchierone”, invitandolo a “smetterla con gli slogan”.

“La politica è anche concretezza”

Sul ruolo di Ala alla legge sulle Unioni civili il premier ha detto: “Sono grato a Verdini e ad Ala per aver votato la fiducia alle unioni civili perchè se aspettavo i cinque stelle la legge non c’era. La politica è anche concretezza altrimenti perdi la faccia”. Mentre in merito all’Italicum ha aggiunto: “Il ballottaggio ha salvato Hollande in Francia e i Verdi in Austria, con la nuova legge elettorale in Italia chi vince governa per cinque anni”. E in merito alla Libia, Renzi ha dichiarato: “La storia dei 5mila soldati è una notizia giornalistica che spero sia stata finalmente archiviata. Noi non interveniamo con il nostro esercito a meno di una richiesta generale e con la condivisione di Al Serraj ma lavoriamo a livello diplomatico per dare una mano perché Al Serraj possa dare stabilità alla Libia. In ogni caso la questione dell’invio delle truppe passa dal Parlamento”.

Il leader di Ala, Denis Verdini.

Il presidente del Consiglio ha anche annunciato che il governo interverrà per modificare la legge Fornero sulla previdenza introducendo maggiore flessibilità. E ha preso posizione in favore di nuovi interventi correttivi. Questo nel giorno in cui le principali sigle sindacali si sono incontrate con il Ministro del lavoro, Giuliano Poletti. In tanti sono preoccupati per le pensioni ma Renzi ha assicurato: “Non le toccheremo, nessuno deve temere per le propria pensione. Quindi tranquillità per tutti”. Renzi ha detto che la flessibilità previdenziale è un nodo ancora da sciogliere per il quale si attende però di conoscere il dettaglio sulla recente proposta dell’anticipo pensionistico. Renzi ha spiegato che nel dossier previdenziale deve rientrare anche la questione di chi ha svolto lavori usuranti e cerca una soluzione per anticipare l’ingresso nell’Inps, visto che “non ne può più”. Il premier ha spiegato di vere una proposta in elaborazione, di cui sta discutendo all’interno della maggioranza. Non ha nascosto però le difficoltà nel trovare un punto di equilibrio, facendo riferimento al fatto che in passato i parametri di uscita dal lavoro consentivano il pensionamento troppo presto. Oggi il compromesso dovrà chiedere un contributo ai lavoratori, perché “chi va in pensione prima deve rinunciare a qualcosa”.

“Stavolta le tasse si abbassano sul serio”

Per quanto concerne invece la scadenza entro la quale si arriverà a delineare una bozza definitiva del provvedimento, si parla dei prossimi 3 o 4 mesi, in linea con l’inserimento della misura all’interno della legge di stabilità 2017. Il premier ha chiarito: “La vera scommessa è sapere se possiamo dare un anticipo pensionistico, l’Ape, a chi deve aspettare per la legge Fornero, chi va in pensione prima deve rinunciare a qualche cosa, ci siamo dati come tempo la prossima legge di Stabilità”. Un altro obiettivo è alleggerire l’aggravio fiscale sul ceto medio: “Aldilà dei bonus, stavolta le tasse si abbassano sul serio”. C’è anche il tema delle pensioni minime che sono state definite “troppo basse”, diventando quindi oggetto di valutazione per un intervento di supporto. Renzi ha affermato: “Ne stiamo discutendo, stiamo lavorando su tutto concretamente ma molto silenziosamente”. Quanto al rapporto con i sindacati il presidente del Consiglio ha tagliato corto: “Non pensiamo che la concertazione sia una coperta di Linus della quale è impossibile fare a meno. Se c’è, siamo contenti: se possiamo coinvolgere e dialogare con le categorie, noi siamo qui. Non siamo ideologici, siamo pronti a farli e li abbiamo fatti come nel caso Eletrolux o Lamborgini”. Poi ci sono alcuni sindacati che hanno scelto di non lavorare con noi”. Il riferimento è alla Fiom. Renzi ha spiegato: “Ad esempio su Fiat Crysler la Fiom era contro e secondo me ha sbagliato Landini”.

Il governo ha proposto di avviare un confronto su previdenza e lavoro

Il ministro del lavoro, Giuliano Poletti.

Al termine dell’incontro tra Governo e sindacati sulle pensioni e sulle politiche del lavoro il ministro Giuliano Poletti ha detto che si è tenuto in un “clima molto positivo”, sottolineando che “il confronto prosegue con 2 distinti incontri su pensioni e politiche del lavoro”. Poletti ha spiegato che al momento non è entrato nel merito nè sugli interventi nè sulle risorse, ma che l’obiettivo è arrivare a soluzioni condivise. Poletti ha detto che “I vincoli di bilancio restano i nostri paletti”.

Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso e il ministro del lavoro, Giuliano Poletti.

Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, ha affermato: “La notizia è che oggi, dopo lungo tempo, il governo ha proposto di avviare un confronto di merito su due grandi temi: previdenza e lavoro. E’ il risultato della nostra iniziativa, innanzitutto quella sulla piattaforma delle pensioni, e di aver tenuto sempre alta la pressione. Non è una novità da poco”, spiegando che “il confronto di oggi è stato sostanzialmente sulla compilazione dell’agenda” che verrà poi discussa. E ha concluso: “Il ministro si è impegnato a convocare successivi incontri di merito in cui misureremo anche se il confronto si traduce in una effettiva disponibilità a costruire soluzioni o si limita all’ascolto”. 

Barbagallo: “Vedremo come proseguirà la discussione di merito”

Il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo.

Il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, ha detto: “Dal punto di vista del metodo abbiamo iniziato col piede giusto. Vedremo di capire se sarà così anche nel merito”, confermando che il tema pensioni ed il tema lavoro saranno affrontati nel merito in altri incontri la cui data sarà definita a breve. E ha aggiunto: “Vedremo come proseguirà la discussione di merito”.

Il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan.

Il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, ha affermato: “E’ una giornata positiva, che premia il lavoro che Cgil, Cisl e Uil hanno fatto con fatica in questi mesi. Spero che oggi segni davvero un cambio di passo nel rapporto tra governo e sindacati”. Furlan ha aggiunto: “Nei temi che il ministro ha messo sul tavolo c’è la previdenza, il lavoro, lo sviluppo e la crescita. Con questa giornata si è cominciato bene, mi auguro che si prosegua bene. Il merito lo vedremo”,  sintetizzando che “oggi siamo ai titoli.

L’Anpi decide di intensificare la Campagna per il No

Il presidente dell’Anpi, Carlo Smuraglia.

Dopo le polemiche dei giorni scorsi per le parole del ministro Maria Elena Boschi sui partigiani e le dichiarazioni di oggi del premier, l’Associazione dei partigiani ha preso posizione e ha redatto un documento, approvato dal comitato nazionale, in cui si legge che l’Anpi respinge “i tentativi di provocare o intimidire” l’Associazione e “decide” di intensificare la Campagna per il “NO” alla riforma del Senato e per il “SÌ” alla correzione di parti dell'”Italicum” in “tutti i luoghi in cui l’ANPI ha una sede”. Il presidente Carlo Smuraglia, raggiunto al telefono, ha detto: “Il documento parla da solo”.

 

A cura di Roberta d’Eramo

 

 

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