Roma. Stasera su Sky confronto tra i candidati sindaco

Roma. Stasera su Sky confronto tra i candidati sindaco

Giorgia Meloni, Roberto Giachetti, Stefano Fassina, Alfio Marchini e Virginia Raggi.

Come già avvenuto negli ultimi anni, Sky TG24 ha organizzato programmi informativi che prevedono il confronto tra i vari candidati.

Stasera il confronto tra i candidati sindaco della Capitale

E in vista delle elezioni amministrative del 5 giugno la piattaforma televisiva sta ospitando il confronto tra i candidati sindaci alla guida delle città di Milano e Roma.

Ieri alle 21.00 è stato il turno di Milano. Sui podi all’americana predisposti per il dibattito in diretta si sono disposti, secondo un ordine definito per sorteggio, i candidati Stefano Parisi (centrodestra), Gianluca Corrado (Movimento 5 Stelle) e Giuseppe Sala (Centrosinistra), per essere intervistati da Gianluca Semprini, firma e volto storico del giornale di Sky. Il dibattito è stato trasmesso sui canali 100 e 500, in chiaro sul canale 50 del digitale terrestre e in streaming su Sky24.it. Il regolamento era già stato condiviso in un incontro tra i portavoce dei candidati e la testata. Un minuto e 30 a testa è stato il tempo stabilito per rispondere alle questioni mosse dal moderatore e due le possibilità di replica offerte agli sfidanti.

Stefano Parisi, Gianluca Corrado e Giuseppe Sala.

In studio sono stati presenti i sostenitori di ogni candidato, pronti a rivolgere domande scomode agli schieramenti avversi, secondo uno schema di domande incrociate a cui gli  aspiranti sindaco hanno avuto l’obbligo di rispondere. In base all’ordine sorteggiato Parisi ha ricevuto una domanda dal supporter di Corrado, Sala dal sostenitore di Parisi e Corrado da quello di Sala. Poi i candidati si sono cimentati nell’appello finale. Durante il programma era previsto il “voting”, cioè la possibilità per i telespettatori di esprimere la loro opinione tramite My Sky HD connesso a internet e l’app di Sky TG24 per iPhone/iPad e Android, grazie al quale è stato possibile indicare il candidato che più ha convinto. In seguito al voto dei telespettatori Sala ha ricevuto il 35 per cento delle preferenze, Corrado il 34% e Parisi il 33%. Il dibattito attorno ai temi trattati si è esteso ai canali ufficiali facebook, twitter, instagram. L’hashtag è stato #ConfrontoSkyTG24.

Tra gli argomenti del confronto: migranti, sicurezza e tasse

Tra i temi trattati durante il confronto, il nubifragio che ha colpito Milano nelle scorse ore, l’accoglienza dei migranti, la sicurezza, le tasse, la dichiarazione dei redditi, le spese per la campagna elettorale e infine i programmi sull’edilizia. Queste le domande e le risposte che si sono susseguite:

Come intervenire per gestire meglio i disagi dovuti al nubifragio delle scorse ore?

Parisi: “Bisogna pulire i tombini, evitare che queste cose succedano per tempo. Un minimo di rapporto fra la qualità dall’amministrazione e quello che è successo c’è, visto che ieri il sindaco Giuliano Pisapia aveva detto di temere il diluvio”.

Corrado: “Mi auguro che con me sindaco l’emergenza non ci sarebbe stata. Si deve operare in maniera diffusa sul territorio lì dove ci sono abusi e vicende non regolari per prevenire i disagi”.

Sala: “Qui non è un tema di politica ma di saper fare le cose: ci sono 150 milioni pronti per essere investiti e mi pare che dire queste cose sia una strumentalizzazione, anche se faremo certamente di più e di meglio”.

Milano può ancora accogliere migranti?

Sala: “Accoglieremo certamente i migranti a Milano, ma discuteremo con il governo. Ovviamente c’è un limite oltre il quale la città va in crisi. Qui arrivano 50 migranti al giorno che purtroppo si fermano e noi dobbiamo accoglierli. O crediamo alla Lega che dice facciamo i blocchi navali, oppure li accogliamo”.

Parisi: “L’emergenza inizia già in questi giorni, ma proprio Sala non avrebbe voluto per motivi politici un incontro con il prefetto di Milano che avevo chiesto oltre un mese fa. La città non ha più le forze per accogliere”.

Corrado: “Milano dovrà accogliere per necessità, ma in maniera ragionevole e diffusa, anche in strutture comunali dismesse, perché non è un’emergenza ma un problema strutturale”.

La questione sicurezza

Cosa si può fare per migliorare la sicurezza a Milano?

Corrado: “Ci sono zone più sicure e altre zone che sono state abbandonate. Noi vogliamo rivitalizzare le periferie e riorganizzare le forze di polizia locali per coordinarle con quelle già presenti”.

Sala: “Non vediamo Milano come un far west. Noi prevediamo 300 agenti in più. Si deve lavorare però soprattutto sulla socialità. Io darò tutti gli spazi che abbiamo in periferia a chi li richiede. Io mi sento sufficientemente sicuro”.

Parisi: “Non è possibile che ci sia una sottovalutazione, come dice Sala, rispetto al disagio forte sul tema e per questo servono più persone in strada, messe meglio, rimettere i vigili di quartiere che Pisapia ha tolto, investire in tecnologia ma soprattutto fare un’azione di intelligence e perseguire i reati. Io non mi sento sicuro e non si sentono sicuri i milanesi”.

Sala ha replicato: “Non è vero che Pisapia ha tolto i vigili di quartiere”. E Parisi ha chiuso: “Ha tolto non solo i vigili di quartiere, ma anche l’esercito”.

Le tasse si possono abbassare o no?

Corrado: “Devono essere proporzionate ai servizi offerti. Nella giunta passata c’è stato un aumento esponenziale. Bisogna capire dove tagliare: bisogna aiutare la piccola e la media impresa”. Come coprirebbe il taglio? “Proporremmo un piano per incentivare la nascita di alcune start up per 1 o due anni”.

Sala: “Propongo che l’esenzione passi da 21 a 28mila euro. Aggiungo un’altra decina di milioni per aiutare i negozi penalizzati. Come li copro? Recupero dell’evasione fiscale e miglioramento dell’efficienza”.

Parisi: “Le tasse sono aumentate a Milano del 120 per cento con la giunta Pisapia. Perché è stata lasciata andare un po’ l’amministrazione, ma le tasse locali vanno a finanziare i problemi nazionali. Bisogna riportare a Milano le tasse che i milanesi pagano per la città”.

Il costo della campagna elettorale

Qual è stato il costo della campagna elettorale? E i redditi personali?

Sala: “In campagna elettorale ho speso circa un milione di euro, ma probabilmente rimarremo sotto. L’anno scorso ho dichiarato quasi 240.000 euro di reddito come manager pubblico; posseggo una casa in Liguria e un appartamento di vacanza in Svizzera”.

Parisi: “Ho speso finora 450.000 euro, con 650.000 euro raccolti; ho dichiarato 300 e rotti mila euro di reddito; e posseggo una casa a Milano, 2 case a Roma, 2 case in Maremma e una a Tel Aviv”.

Corrado: “Il M5s spenderà circa 25.000 euro per la sua campagna elettorale; ho dichiarato poco meno di 40.000 euro di reddito e posseggo un appartamento a Milano”.

A  Milano è ancora possibile costruire?

Corrado: “Milano deve valorizzare il patrimonio immobiliare che già ha. Ristrutturare i 9mila alloggi che si possono recuperare e procedere con un maggior controllo del territorio. Prima di ristrutturare, sarà necessario sgomberare e valutare posizione per posizione. Costruire ex novo? Innanzitutto pensiamo a rivedere le strutture che già abbiamo”.

Sala: “Io non sono contrario alle costruzioni, ma non devono essere toccate le aree verdi: quindi penso a recuperare gli scali ferroviari e le ex caserme. Sgomberare? Se necessario sì, ma non si può pensare di mettere in mezzo a una strada i bambini”.

Parisi: “Sgomberi? Certamente. Ma poi naturalmente è un problema che va gestito a livello sociale. Le case vanno recuperate. Costruire ex novo? Certo. Milano deve rinnovarsi”.

La moschea di Milano

Milano ha bisogno di una moschea ufficiale?

Sala: “La Costituzione all’articolo 19 parla del diritto di culto. Dal mio punto di vista piuttosto che in luoghi insicuri e non controllati, è meglio una moschea visibile che si può controllare. E’ una polemica sterile perché a Roma la moschea c’è da anni, ma bisognerebbe chiudere i luoghi di culto se non è possibile controllarli”.

Parisi: “I sindaci non sono in grado in questo momento di controllare chi finanzia le moschee. Una volta che si sa si possono costruire. Quelle più piccole? Alcune devono essere rimosse, altre devono essere ufficializzate”. 

Corrado: “Rivediamo gli spazi che già abbiamo, diminuendone il numero e mettendo in sicurezza quelli che già abbiamo. Noi pensiamo che si debba chiedere il parere dei milanesi, ma non siamo a favore dell’idea di costruire un nuovo spazio”.

Cosa chiederebbe a Matteo Renzi?

Parisi: “Di cambiare atteggiamento verso Milano, di considerarla di più. Non è solo segretario del partito, ma anche presidente del Consiglio”.

Corrado: “Gli chiederei di cessare quelle politiche economiche come gli 80 euro che hanno motivazioni solo elettorali. Poi maggior rispetto per le autonomie locali ed evitare le misure che favoriscono solo il centro.

Sala: “A Milano c’è una situazione di case preoccupante, ci sono 20mila famiglie in lista d’attesa. Se diventassi sindaco chiederei a Renzi un aiuto consistente per mettere a posto il problema delle case”.

Il supporter di Parisi a Sala: “Tra i suoi finanziatori ci sono soggetti che hanno lavorato con lei a Expo 2015?”
Sala: “C’è tutto in trasparenza. Una delle cose che più andrà in trasparenza sono i finanziamenti, lo si giudicherà se qualcosa non va e sono assolutamente sereno”.

Il supporter di Corrado a Parisi: “Se vince, renderà trasparente il bilancio comunale?”
Parisi: “Prometto una trasparenza di sostanza, trasformando il bilancio di Palazzo Marino da bilancio finanziario illeggibile a bilancio economico”.

Questa sera il confronto è per il Campidoglio

Dopo la sfida di Milano, questa sera Sky ospiterà il confronto tra i candidati sindaco al Comune di Roma. Il dibattito, sempre condotto da Gianluca Semprini, sarà trasmesso anche questa sera in diretta alle 21.00. Il faccia a faccia sarà tra Alfio Marchini (Forza Italia e NCD), Giorgia Meloni (Fratelli D’Italia, Lega Nord), Virginia Raggi (Movimento 5 Stelle), Roberto Giachetti (PD) e Stefano Fassina (Sinistra Italiana, SEL). In studio a Roma, anche questa volta sui podi all’americana, si disporranno, secondo l’ordine definito per sorteggio, Giorgia Meloni, Roberto Giachetti, Stefano Fassina, Alfio Marchini e Virginia Raggi. Il regolamento, che avrà lo stesso format e regole utilizzati nei precedenti incontri ospitati da Sky, era  stato condiviso in un precedente appuntamento tra i portavoce dei candidati e la testata. Ma se a Milano sono stati i supporter dei candidati a rivolgere le “domande incrociate” agli aspiranti sindaci, a Roma saranno formulate dai candidati stessi, sempre secondo un ordine individuato attraverso estrazione: Raggi farà una domanda a Meloni, Meloni si rivolgerà a Fassina, Fassina a Giachetti, Giachetti a Marchini, mentre Marchini farà la sua domanda a Raggi.

Il candidato sindaco di Roma del M5s, Virginia Raggi.

Ampio spazio sarà dato anche all’interattività sempre tramite il “voting”, grazie al quale durante il programma i telespettatori potranno esprimere la loro opinione  indicando  il candidato che li ha convinti di più.

Se, nel caso di Milano, il dibattito si è uniformato ai toni pacati con cui la campagna elettorale milanese si è delineata, tutt’altro clima, dato l’approccio combattivo che i candidati hanno assunto durante il percorso che ha preceduto il voto, ci si aspetta sul dibattito per la Capitale, anche se le regole rimangono le stesse (risposte da 1 minuto e 30 secondi al massimo, due possibilità di replica da 30 secondi ciascuna, domande incrociate tra i candidati e appello finale).

Scontro anche tra i portavoce

Il candidato sindaco di Roma del centrosinistra, Roberto Giachetti.

Le scintille infatti erano scoccate già nell’ incontro tra i portavoce dei candidati sindaco, mercoledì pomeriggio della scorsa settimana. La riunione avrebbe dovuto essere un semplice pro forma ma ne è venuta fuori una lite. Al centro del contenzioso, la questione dei sottopancia in sovrimpressione. Scrivere il nome del partito infastidiva i partiti mentre non scriverlo infastidiva il Movimento. Sembra che il braccio destro di Giachetti, Luciano Nobili, abbia avanzato per primo la richiesta di indicare “centrosinistra” al posto di “Pd” al fianco del nome del candidato. A quel punto il portavoce della Raggi, Augusto Rubei, ha attaccato: “Non metti il Pd? Hai paura, ti vergogni”. E’ intervenuto ancora Nobili: “Se è così, non partecipiamo”. Nel caos si è inserito il rappresentante della Meloni: “Allora noi siamo il centrodestra”. Ma, a quel punto, ha storto la bocca la rappresentanza di Marchini: “Meloni centrodestra non va bene. Noi abbiamo FI e Storace”. Alla fine nel “sottopancia” ci sarà solo il nome del candidato. Alle parole forti dei portavoce, poi,  sono seguite quelle dei candidati.

Un faccia a faccia, ma solo a tre, tra Giachetti, Marchini e Meloni, c’era già stato domenica 29 maggio a Domenica live su Canale 5, il primo dibattito in tv tra i candidati sindaci della Capitale. La conduttrice, Barbara D’Urso, aveva spiegato: “La candidata del M5S non ha accettato il nostro invito”. Roberto Giachetti allora aveva attaccato: “Noi dobbiamo rispetto ai romani, una forma di rispetto è confrontarsi, non si può scappare sempre”. Mentre Giorgia Meloni aveva commentato: “Le avevamo anche detto che se veniva poteva tenere l’auricolare per farsi suggerire risposte dalla Casaleggio”. Al confronto comunque mancava anche il candidato di Sinistra Italiana, Stefano Fassina. Anche in un confronto zoppo, comunque, tra i tre candidati  non sono mancate le scintille.

Virginia Raggi ha dato ufficialmente appuntamento a questa sera

Il candidato sindaco di Roma del centrodestra, Giorgia Meloni.

La candidata a 5 Stelle ha voluto spiegare su  Facebook la propria scelta di disertare il confronto: “In questa campagna ho invitato gli altri candidati a confrontarci tra la gente, in piazza, confronti di fronte ai quali loro però si sono sempre sottratti Quando c’è da parlare ai cittadini non ci sono mai, ma guai a perdersi un talk show per sparare qualche slogan qua e là. E io, sia chiaro, vicino a questi signori non mi ci siedo. Prima hanno distrutto Roma e ora vogliono buttare tutto in caciara, sperando che qualcuno si dimentichi di cosa è successo e dei disastri che hanno prodotto in città con Mafia Capitale…”. Poi ha rilanciato: “Come unico confronto prima del voto ho scelto quello di Sky, sui temi, con regole chiare. Perché è di temi che bisogna parlare. Ci vediamo il 31 maggio, cari trasformisti dell’ultima ora”.

Il M5s ha spiegato che nel confronto di questa sera Virginia Raggi “vuole parlare ai romani”, quindi utilizzerà il suo diritto di replica per discutere dei temi inerenti la città. Accusata di essere scappata dai confronti tv e di averli sempre evitati, la candidata del Movimento 5 Stelle, favorita in questo primo turno,  stasera avrà tutti gli occhi puntati su di sè.

 

A cura di Roberta d’Eramo

 

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